La mostra presenta una produzione work in progress il cui tema principale è la rana come animale, entità, figura simbolica ed emblema figurativo dell’immaginario fantastico, con le sue molteplici letture iconografiche.
La ricerca si sviluppa da una parte in una selezione diacronica di immagini, di cui viene descritta l’interpretazione, in alcuni casi personale, dell’opera figurativa, cogliendone il suo significato culturale attraverso l’analisi dell’immagine stessa, ritrovandone cosi il significato iconologico e iconografico. Dall’altra parte, la ricerca si apre invece a diverse sperimentazioni di disegni realizzati con vari materiali (Oil bar, pennarelli), di varie dimensioni, rappresentanti ritratti e posture dell’animale. Le Rane che si avvicinano ad espressioni e movimenti umani e naturali, comunicano con lo spettatore proiettandolo all’interno del proprio “covo”.
I lavori di Giulia Martinelli racchiudono, soprattutto nella sezione dedicata alla ricerca iconografica, usanze antiche, tradizioni, leggende, ricordi e suoni che a confronto con l’altra parte della produzione, danno vita ad un mondo a metà tra il reale e il fantastico, tra antico e moderno, realistico e ironico.
La rana, come animale – archetipo, ha una connotazione magica nella visione più contemporanea, talvolta positiva, talvolta demoniaca, il cui carattere ricorrente è l’essere ibrido e sfaccettato.
La rana diventa il simbolo di un immaginario onirico in grado di reinventarsi attraverso la trasformazione e l’immaginazione, come ci insegna anche l’immaginario collettivo in cui nelle favole la vediamo protagonista di insegnamenti educativi e morali.
È proprio attraverso questa moltitudine di immagini che Giulia Martinelli, ci presenta un bestiario il cui animale regnante è la Rana, in tutte le sue possibili trasfigurazioni e rappresentazioni, utilizzata come mezzo per esplorare mondi paralleli ricchi di simbolismi e narrazioni enigmatiche.
Giulia Martinelli nata in provincia di Livorno nel 1992 lavora oggi preso l’Istituto Salesiano Villa Sora di Frascati come docente di arte. Dopo essersi laureata alla NABA in Fashion Design a Milano, prosegue gli studi in Arteterapia presso all’Accademia delle Belle Arti di Roma che l’avvicinano al mondo della performance e della danza, pratiche che negli ultimi due anni approfondisce e studia tramite il corso breve di Performance Art inverno 2024 in RUFA, condotto da Marta Jovanovic, e il corso annuale intrapreso nel 2023 di danza contemporanea -Esperienza corpo- presso l’associazione culturale Controchiave, condotto da Manuela Cirfera.
La sua ricerca artistica si concentra sui concetti di identità ed espressione di sé, utilizzando il corpo come mezzo di interazione. La gestualità, le immagini, l’ascolto del corpo e il movimento sono strumenti esplorativi che l’artista traduce attraverso l’utilizzo della video-arte, della danza contemporanea e dell’illustrazione.
Selezionata per la mostra collettiva “See through the veil” a Termini Merese (PA) esporrà a Novembre 2024 nella Casa degli Artisti, con il progetto “Intruso” nato nel 2019, presentato nel 2023 all’esposizione Il corpo che abito a Fermo, e selezionato nel 2022 per il “Salon des Refusés” al Fuorisalone di Milano a Spazio Canonica.
Nel 2023 con il collettivo Esperienza Corpo accompagna tramite delle pratiche di danza e coreografie militanti, la lettura di uno dei brani di Graziano Giacò ripreso dal libro “Mitilus” da lei stessa illustrato; all’interno dell’associazione culturale VIA-VAI di Testaccio.
Partecipa come assistente e performer a “Pensate domani è la fine del mondo” dell’Artista Elena Bellantoni per l’evento di Roma Arte in Nuvola, 2° Edizione, 2022. Nello stesso anno performa per l’opening della mostra Il giardino Libernautico di John Cascone presso la Fondazione Baruchello.
Nel 2021 il suo progetto di tesi “Con-pianto” è tra i lavori selezionati al Congresso Co-Constructing Healing Spaces di Perugia.