Gente di Amore e Rabbia, film del regista Stefano Casertano sul Corviale.
Con i suoi oltre 8.000 inquilini e la lunghezza di quasi un chilometro, il Corviale è il più grande palazzo residenziale in Europa. Costruito all’inizio degli anni Ottanta nella periferia sud di Roma, appare come un edificio mostruoso, contenitore di tutta l’umanità. Qui si incrociano diversi tipi di persone e categorie umane, che insieme creano un campione della società. Un contenitore sociale che mostra tutti i limiti e le potenzialità degli uomini a prescindere dalla provenienza o dall’estrazione sociale. Il documentario sceglie di non riportare delle interviste, come il genere solitamente prevede, ma di narrare la storia attraverso dialoghi tra i protagonisti. In Gente di Amore e Rabbia va in scena la quotidianità, la realtà vera di chi si trova a vivere in questo luogo. Il risultato è un film su un edificio-stato ai limiti della capitale d’Italia.
La trama
Due amici, diversi per idee e scelte di vita, decidono di unire le forze e creare un’associazione per le arti ed i mestieri. Massimo, ex-tossicodipendente e pregiudicato, e Alessandro, artista, dovranno lottare sia con i limiti del posto in cui vivono, una periferia dimenticata dallo Stato, sia con i limiti personali legati alla differenza di carattere e di vedute tra loro. Una storia che è un omaggio al regista Pasolini che tanto amava la romanità e la sua periferia. Attraverso una storia di speranza e redenzione in cui nulla appare scontato, in Gente di Amore e Rabbia si racconta la sub-cultura delle periferie romane ed italiane.