PostmastersROMA è lieta di annunciare la prima mostra personale di Filippo Minelli(1983) con la galleria. Dopo molti anni all'estero, l'artista italiano che lavora su una nuova lettura politica del paesaggio contemporaneo, espone finalmente in Italia le sue opere più significative.
Il titolo della mostra Bikini Mururoafa riferimento agli atolli dell'Oceania utilizzati da Governi Occidentali tra il 1946 e il 1996come sito di esperimenti nucleari a scopo militare.
Sebbene questi nomi suggeriscanoun fascino esotico, questo è un perfetto esempio di come molti paesi occidentali – che hanno goduto di un’epocadi abbondanza e crescita in quel periodo – hanno sfruttato a loro vantaggio narrativecolonialiper nascondere una realtà violenta verso le risorse estere. Questa incoerenza tra meta-narrazioni e realtà è la chiave che consente all’artistadi inquadrare una percezione di verità, storia e realtà che è tutto fuorché reale.Le opere di Minelli mettonoin luce questa incongruenza, catturandocosì ciò che non è evidente ma che dovrebbe essere rivelato. La sua pratica nomade si concentrasulle cose che nonsi manifestano per come è il loro essere,e che quindi emergono come quelloche non sono.
L’idea diglobalizzazione è tuttoraconsiderata come l’unica strada per il progresso – senza tenere inconto degli effetti e dell’impatto della stessanel mondo. Solo alla luce dei recenti eventi mondiali le strutture di vari sistemi hanno cominciato a mutare e a svelare aspetti che sono stati nascosti per decenni. Bikini Mururoasvela e porta alla luce questipunti d’ombrafornendoal pubblico un ritratto dell'ideologia neoliberista occidentale che sembra ora giungere al termine.
La mostra presenta fotografie, installazioni e dipinti realizzati in aree periferiche di conflitto,in vari luoghidel mondo. Questo attrito è presente in ciascuna opera poiché tutte includono a loro volta sia un’estetica dibellezza esoticasia i resti e detriti delmondo industrializzato.
Le foto della serie "Silence Shapes" ritraggono fumogeni - simbolo delle violenze e delle guerriglie urbane – ma diffusi in romantici e incontaminati paesaggi.
I dipinti che lasciano intravedere profili di erbe comunisono realizzati con vernice spray su elementi delpaesaggioantropizzato. La grande installazione assemblacomuni materiali industriali, supporti permarketing e riferimenti esotici idealizzati come una palma, l’immaginario deitramonti e fantasiose bandiere,mettendoin luce l’incongruenzatra rappresentazione e realtà, nonchéle molteplici interpretazioni che esistononel mezzo.
Minelli decontestualizza l’uso dei fumogeni, inverte la funzione delle bandiere e attinge dal patrimonioestetico della protestaper svelare la realtà di Bikini Mururoa: portarela politica su un piano antropologico e introspettivo.