“Forse tutto non è altro che il paesaggio della nostra anima e forse a plasmare quel paesaggio è il grande lavoro che siamo chiamati a svolgere. Questo paesaggio simbolicamente invisibile vuole riflettere sulle connessioni sfuggenti e vitali tra uomo e natura – il paesaggio è inteso come una catena integrale tra il mondo esterno e l’essere interiore. Rappresenta il desiderio di guardare oltre il razionale e il visibile, rivelare, forse, qualcosa di noi.”
Miyazawa Kenji
In sintonia con le collezioni del Museo Andersen la mostra MUTE DESIRE propone simbolicamente un paesaggio introspettivo. Dodici fotografie a colori di Karmen Corak e quattro sculture in vetro fuso dell’artista, scultore francese, Philippe Adrien rivelano interazioni potenziali, tra scultura e fotografia, evocando in ciascun mezzo espressivo ciò che li rende così straordinariamente avvincenti.
La mostra è curata da Maria Giuseppina Di Monte.