Quelle come me regalano sogni

La mostra riunisce una trentina di lavori dedicati alla figura femminile

Artisti selezionati: Alessandra Francesca Borzacchini (I)Olga Buneeva (RUS/I)Agnese Cabano (I)Fiore Cagnetti (I)Massimo Campigli (I)Luigi Stefano Cannelli (I)Claudio Carrieri (I)Marc Chagall (RUS/F)Edoardo Cravero (I)Salvador Dalí (E)Emanuele Luzzati (I)Marino Marini (I)Maria Pia Michieletto (I)Giorgio Mondolfo (I)Giovanni Moscatelli (I)Pablo Picasso (E)Mel Ramos (USA)Pierre-Auguste Renoir (F)Petros Vrellis (GR)Andy Warhol (USA)Ersoy Yilmaz (TR)

Attraverso l’omaggio ad una delle più belle poesie di Alda Merini, la mostra riunisce una trentina di lavori tra pitture, fotografie, ceramiche, grafiche e installazioni, di oltre venti artisti internazionali, sia storicizzati che viventi. Filo conduttore è la donna. Ammaliatrice o santa, nuda o mondanamente abbigliata, danzante o costretta dal bondage, dalle forme arcaiche a quelle di una pin-up, virginale o sessualmente aggressiva. Quanti aspetti potremmo raccontare… E lo faremo anche attraverso alcune icone e oggetti antichi ad uso esclusivamente femminile, soprattutto per porre l’accento sulla natura dello spazio espositivo, pensato come un luogo in cui arte, design e oggetti di alto artigianato si alternano e confrontano, come in una casa accogliente dove regnano Bellezza e buon gusto.

È con questo spirito che le sculture di Alessandra Francesca Borzacchini dialogano con le donne e il tempio a loro dedicato di Massimo Campigli, ma al contempo anche con le ceramiche dalle forme muliebri arcaiche di Claudio Carrieri. L’artista italo-russa Olga Buneeva ed Agnese Cabano guardano, chi riprendendo l’antica tradizione del ricamo chi l’iconica Barbie, ad una delle figure più ‘mitiche’ della storia dell’arte del Novecento: Frida Kahlo, forte come una guerriera e al contempo fragile come il cristallo. Fiore Cagnetti ritrae una figura eterea, quasi pre-raffaellitica, un tutt’uno con la natura che la circonda, mentre Luigi Stefano Cannelli una bambina, pura innocenza, mentre ascolta rapita l’eco del mare da una grande conchiglia. Invece il turco Ersoy Yilmaz ritrae l’eterno fascino di attrici di altri tempi…

Di Emanuele Luzzati e Salvador Dalí abbiamo scelto rispettivamente il segno zodiacale della Vergine e una delle tavole di Alice nel Paese delle Meraviglie; due lavori che pongono l’accento sulla giocosità e la curiosità insite nell’essere donna.

La sensualità e l’erotismo dominano le opere di Edoardo Cravero, Marino Marini, Giorgio Mondolfo, Giovanni Moscatelli e Mel Ramos. Persino l’artista romantico per antonomasia, Marc Chagall, si è confrontato con la sensualità; lo ha fatto in occasione dell’illustrazione delle Arabian Nights (Le notti arabe), seppur la sua ingenuità, al pari della Femme nue couchée (tournée à droite) di Pierre-Auguste Renoir, fa sorridere se confrontata con le procaci pin-up di Melo Ramos.

Il confronto con l’arte del passato è alla base di Portrait of a Woman, after Lucas Cranach II di Pablo Picasso e Knit No. 6 dell’artista greco Petros Vrellis, che guarda al Maestro conterraneo per eccellenza, El Greco, trasformando un chilometro di filo di cotone nero in qualcosa di sublime.

Per finire Marilyn Monroe, icona delle icone, nella sua versione più nota, ovvero quella di Andy Warhol, cui fa da contraltare il pastello di Maria Pia Michieletto, in cui la femme fatale appare sì calva, ma senza perdere un briciolo della sua femminilità. Un’opera di denuncia, parte integrante di un ciclo di lavori ben più ampio e che ricorda a tutti, uomini e donne, il calvario che fa seguito alla diagnosi oncologica.

La mostra avrà un suo secondo momento curatoriale, con distinte opere, dal 20 gennaio al 10 febbraio 2023, presso il Carlo D’Orta Art Studio/Gallery, in Roma.

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