All’interno della suggestiva cornice trasteverina di Roma, nello spazio polivalente Collezione Concreta, nasce Aqua Cruda, progetto multisensoriale che dà corpo alla ricerca condivisa da quattro artiste romane con formazioni eterogenee, tuttavia mosse dal medesimo focus sulla materia primordiale.
Le artiste Daniela e Simona Di Lascio, Laura Fusar Poli e Maria Bernardini Pignataro si confrontano con le categorie antropologiche di natura-cultura, crudo-cotto, indeterminato-determinato in un gioco di segni, archetipi, simboli, elementi naturali, nella ricerca ossessiva di una matrice antica. Si propone, così, uno spazio esperienziale nel quale l’acqua, l’argilla, input sonori e visivi creano un interno da vivere, comprendere ed interpretare. Richiami visibili e invisibili all’antropologo Claude Lévi-Strauss e al filosofo Emilio Garroni. Curatela Maria Bernardini Pignataro.
Nota critica - AQUA CRUDA
Art Week – 23/25 Ott.2025 Roma
Progetto artistico immersivo focalizzato sulle peculiarità dell’acqua come motore di vita e di trasformazione, che dà voce alla provvisorietà, alla resilienza, alla fluidità come peculiarità intrinseche della ciclicità del generare.
Le artiste romane Daniela e Simona Di Lascio, Laura Fusar Poli e Maria Bernardini Pignataro si confrontano con le categorie antropologiche di natura-cultura, crudo-cotto, indeterminato-determinato in un gioco di segni, archetipi, simboli, elementi naturali, nella ricerca ossessiva di una matrice antica all’interno di una trama provvisoria e in movimento.
Tratti di senso sono apparsi e scomparsi durante il percorso creativo collettivo vissuto sino a giungere all’espressione di un connubio di intenti, che ha portato alla proposta di uno spazio esperienziale nel quale l’acqua, l’argilla, input sonori e visivi creano un interno da vivere, comprendere ed interpretare.
AQUA CRUDA diviene così un focus condiviso dalle artiste di formazioni eterogenee e strumenti espressivi diversi, che pone al centro la primordialità e primigenia del crudo rispetto alla valenza umanizzante e fissante del cotto. La plasticità dell’argilla si interseca con i colori della tempera all’uovo, da un lato, e con i suoni ancestrali e con la narrazione drammaturgica, dall’altro.
Il lavoro dell’artista-designer Daniela Di Lascio e dell’artista-materica Laura Fusar Poli, in particolare,prende corpo nell’installazione costituita da tre semplici lastre di argilla che accolgono la caduta continua digocce di acqua: il fruitore diviene spettatore, potenzialmente attivo, di un fenomeno trasformativo in quanto l’AQUA solca, crepa, ammorbidisce la materia, infiltrandosi e creando percorsi inattesi, intimi. AQUA come forza generatrice di vita e prosperità, in risonanza con la vicinanza del Tevere, arteria storica di fertilità per il quartiere trasteverino.
Il lavoro dell’artista visiva Simona Di Lascio, quindi, nasce dall’incontro fra tecniche pittoriche antiche e una sensibilità contemporanea che ricerca nel decorativo non un semplice ornamento, piuttosto un linguaggio capace di custodire memoria e significato. Domina l’imperfetta disomogeneità di una pittura provvisoria che richiama il contributo di Raphael Rubinstein, tramite una pratica artistica che rinuncia al compiuto, al perfetto per accogliere l’incertezza, la vulnerabilità, la possibilità sempre aperta.
Il lavoro della drammaturga-artista-filosofa Maria Bernardini Pignataro, infine, si colloca in una dimensione plurima, che vede da un lato la creazione di un primitivo contenitore di senso tramite suoni ancestrali e voci soffiate e, dall’altro, l’espressione di concetti filosofici complessi, evocati prima ai sensi e poi all’intelletto in una danza di note. AQUA diviene un monito per guardare-attraverso, per non fermarsi alla superficie, per uscire dal narcisismo imperante della contemporaneità, per non vedere solo se stessi nell’Altro, per comprendere e interpretare. Domina il senso della ricerca interiore. Richiami visibili e invisibili all’antropologo Claude Lévi-Strauss e al filosofo Emilio Garroni.
AQUA CRUDA è un inno alla vita, all’imperfezione, all’attraversamento di spazi ignoti, alla morbida resilienza. Un cammino che si contrappone alla perfezione ingombrante e onnipervadente dell’AI, mostrando la sua valenza socio-politica di rottura di un sistema precostituito.
Curatela Maria Bernardini Pignataro.
Vernissage Giovedì 23 Ott. – 18.00
Collezione Concreta Studio – Piazza San Cosimato, 30 -Roma
Daniela Di Lascio, artista-designer con una formazione in Design dei Sistemi e Comunicazione/Grafica.Dopo aver lavorato nella grafica e insegnato “Materiali e Tecnologie", si è dedicata all'arte e all'insegnamento. Nel 2021, ha co-fondato a Roma Collezione Concreta, uno studio-laboratorio focalizzato sulla ceramica e il dialogo tra le arti. La sua ricerca è finalizzata all’esplorazione della forma tramite laceramica.
Vive e lavora a Roma.
Tra le mostre rilevanti: AQUA CRUDA, RAW – Art Week, Collezione Concreta, Roma (2025); Animalia, III Biennale d'Irpinia, mostra collettiva, Montella (2024); Le forme dell'attesa, Opera Zoe Mostra Collettiva, Casa Internazionale delle Donne – Roma (2021).
Laura Fusar Poli, artista materica con una formazione in Interior Design (IED Roma), che parallelamente coltiva il suo interesse per la dimensione materica. Nel 2021, ha co-fondato a Roma Collezione Concreta, uno studio-laboratorio polivalente, focalizzato sulla ceramica e il dialogo tra le arti. Focus sull’esplorazione tramite la fusione delle varie espressioni artistiche.
Vive e lavora a Roma.
Tra le sue mostre ricordiamo: Aqua Cruda, RAW – Art Week, Collezione Concreta, Roma (2025); Scintille, mostra collettiva, presso il Circolo Espanso -Roma (2025); Di Fuochi e accesi sensi, personale, Galleria Dama blu -Roma (2024); Le forme dell'attesa, Opera Zoe mostra Collettiva, Casa Internazionale delle Donne – Roma (2021).
Simona Di Lascio, artista visiva, si forma all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove approfondisce le tecniche pittoriche antiche, reinterpretandole in chiave contemporanea. La sua ricerca intreccia natura, materia e tempo attraverso affresco, tempera all’uovo e sgraffio, restituendo al gesto artigianale una dimensione poetica e riflessiva. Nel corso degli anni ha arricchito la sua formazione frequentando le Scuole di Arti e Mestieri del Comune di Roma (San Giacomo e Nicola Zabaglia), specializzandosi in affresco e tecniche pittoriche antiche. La sua attenzione si è rivolta in particolare all'utilizzo della calce e al ciclo trasformativo che la caratterizza, con un interesse che unisce sapienza artigiana, sensibilità estetica e riflessione concettuale. Le sue opere abitano uno spazio tra fragilità e permanenza, accogliendo la provvisorietà come valore estetico.
Dal 2019 vive e lavora in Umbria, tra Todi e Orvieto.
Dal 2001 ad oggi, Simona Di Lascio ha preso parte a numerose mostre personali e collettive, sia in Italia che all'estero.
Tra le più recenti si segnalano: AQUA CRUDA, RAW 2025, Collezione Concreta, Roma (2025); Premio di pittura G.Colacicchi, AAlE Center for Contemporary Art di Roma (2025); Winter Collective Exhibition, Nido dell'Aquila, Todi (2024); Il prato infinito, a cura di Maria Bernardini Pignataro, Todi (2024); PrimaMateria 0.1, opera selezionata, Palazzo Sforza Cesarini, Genzano (2024); Sgraffi, personale a Roma, Assemblea Testaccio, a cura di Monica Polledri (2021); Solstizio d'Estate, collettiva presso Collezione Concreta , Roma (2022).
Maria Bernardini Pignataro, artista-filosofa-drammaturga, allieva diretta di Emilio Garroni con il quale si laurea in Estetica (Università La Sapienza di Roma). La sua indagine presenta una duplicità di intenti, fondendo immagine e parola. Al centro la psicoanalisi, la pedagogia, l’arte contemporanea, l’AI. Alterna la sua attività di insegnamento di Scienze Umane e Filosofia alla ricerca. Dedita ad un’arte globale dichiaratamente di tipo sociale, si forma come regista con Alessandro Fersen e Perla Peragallo. Fonda nel 2008 la Compagnia ChandraTeatro. Si esprime attraverso l’acquerello, la danza e la performance.
Vive e lavora a Roma.
Tra i suoi saggi filosofici: Emilio Garroni et l'interprétation (centenario nascita- in scrittura, 2025); Corps, âme et jeu. En dialogue avec Garroni, Schiller et Froebel, XXV World Congress of Philosophy (Roma, 2024); Creatività, un cammino ideale da Emilio Garroni a Jean Piaget (Aesthetica-Preprint, 2022).
Tra i suoi drammi: AQUA CRUDA (2025); Palomar et la Femme aveugle (2024); Gli obnubilati. Profumo di pane (2012 ); L’acqua delle Naiadi (2010); Dei fiori che non cambiano (2009); Il Politico e l’Uroboros (2008); L’ex-Purificatore (2007); Mother of Bones (2007); Senza (2006); Mon Macbeth (1998); 2XZ (1993) Tre sorelle. Liberamente Čechov (1991).
Tra le sue ultime curatele: AQUA CRUDA, RAW – Art Week, Collezione Concreta, Roma (2025); Palomar e il prato infinito, collettiva - Simona Di Lascio, Gabriele Massei, Maria Bernardini Pignataro (Todi, 2024); Le Orme, collettiva Famiglia Papa, Tips and Tricks – Milano (2024); Con Leonardo 2019-2022, personale di Susanna Cornaggia, Galleria La Loggia – Lugano (2022).
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