Grete (Wykofer) Mostra personale di Juliette Wayenberg
A cura di Bianca Ceriani
fino al 15 novembre
In Grete (Wykofer), Juliette Wayenberg dà forma a un racconto intimo e visivo che parte dagli archivi fotografici della sua famiglia. L’artista seleziona, riquadra e rielabora vecchi negativi, che poi stampa in cianotipia: una tecnica antica, alchemica, capace di restituire immagini dai toni blu intensi e sfumature delicate.
Attraverso questo processo, Wayenberg ricostruisce legami, riattiva memorie, e porta alla luce frammenti di storie personali e collettive. Le immagini, in gran parte tratte da fotografie d’epoca dei suoi avi, assumono un linguaggio visivo unitario, in cui il blu profondo diventa cifra poetica e simbolica.
Come scrive la curatrice Bianca Ceriani:
«C’è un filo invisibile che attraversa il tempo e unisce il passato al presente. È il filo delle genealogie familiari, della memoria che resiste e della Storia che ritorna.»
La fotografia, in questo progetto, non è solo documento: è testimone attiva, strumento narrativo, materia da plasmare. Il lavoro di Juliette Wayenberg intreccia con consapevolezza antichi procedimenti e sensibilità contemporanee. La cianotipia diventa metafora dei cicli vitali: nascita e morte, perdita e rinascita, trasformazione. Tra luce e acqua, le immagini emergono come visioni sospese, cariche di memoria e tensione etica.