Attraverso l'utilizzo della cianografia, Anna Di Paola fa affiorare nel blu prussiano quindici immagini che rievocano altrettante opere del Periodo Blu di Picasso.
"Per una giovane artista dialogare in modo esplicito con Pablo Picasso richiede un atto di coraggio e una dose di spregiudicatezza: il rischio è di essere travolta dal peso dell'artista più famoso del Novecento o di dare vita a opere che non escono dai limiti di quella convenzionalità che gran parte del 'picassismo' internazionale aveva già mostrato già negli anni Cinquanta del secolo passato. Eppure Anna Di Paola ha avuto questo coraggio e sembra aver decisamente vinto la sua sfida personale", osserva Lorenzo Canova nel testo critico in catalogo. Orietta, Agostino, Paolo, Chiara, Gianmario, Emanuela, … Anna, sono i protagonisti senza tempo di questi enigmatici "ritratti molisani".
"Riemerse dall'oblio e dalla dimenticanza, quelle figure sono ancora fissate nella posa che Picasso aveva scelto per loro, ma una vibrazione inafferrabile sembra attraversare la materia rugosa di questi fogli miseri e poetici. Quelle persone si proteggono ancora dal freddo, stirano, si rinchiudono nella prigione nera della propria malinconia, abbracciano i propri bambini, stringono a sé e carezzano colombe e cagnolini: e tutto questo sembra accadere nella nota vespertina di una sera senza notte, in una luce che non diventerà mai quella splendida del giorno senza però trascolorare nel nero delle tenebre. Così, in questo perenne crepuscolo fatto di una sostanza immateriale, misera e meravigliosa, gli scatti di Anna Di Paola riescono a trovare un dialogo ermetico con la grande pittura del maestro, un'affinità di immagini e sentimenti, fino a scoprire nei suoi stessi occhi il riflesso segreto che anima il sofferto e solenne autoritratto di Picasso e che ci accompagna nei percorsi leggeri e melanconici di una fotografia che si ravviva nella sua misteriosa essenza pittorica."
ANNA DI PAOLANasce a Campobasso nel 1996. Dopo aver conseguito la maturità classica si stabilisce a Roma per intraprendere il corso di Laurea di primo livello in Fotografia presso RUFA Rome University of Fine Arts. È tra i 25 finalisti del Rufa Contest, nel 2016 con il cortometraggio "Un caffè in convento" e nel 2017 con "Cosa vuoi fare da grande?". Nel 2017 partecipa come assistente alla fotografia e alla regia alla realizzazione dei cortometraggi "Mirror" e "Il soldatino" di Alfonso Bergamo e pubblica il documentario "Teco Vorrei - Il Venerdì Santo a Campobasso". Dal 2018 al 2020 collabora come assistente con l'artista Ria Lussi.
Collettive
- Roma 2018, "Ceci n'est pas un selfie", a cura di Mustafa Sabbagh, Rufa Space- Roma 2018, "During Sex", a cura di Valerio De Berardinis, TAG Tevere Art Gallery- Rimini 2017, "Xiloreportage - Rimini 2017", a cura di Opificio della Rosa, FAR- Roma 2017, "Materia e Visioni", LINEA-MAXXI- Roma 2017, "IL MIO SGUARDO: viaggio fotografico nell'Italia che emoziona", Galleria d'Arte Micro- Roma 2016, "CRUSH - Manifesto Globale", a cura di Fabio Ferrone Viola, Complesso del Vittoriano- Praga 2016, "ET CETERA – Italian Young Street Photography", Istituto Italiano di Cultura