Conversazione sui temi evocati dalla mostra: patrimonio materiale e umano, sostenibilità ambientale e culturale, cura del territorio e della comunità, valore, necessità dell'arte e sua funzione “terapeutica”.
“Soltanto con uno sguardo premuroso, infatti, si può tentare di limitare l’erosione dell’animo così come del territorio: prendersi cura di noi stessi e dello spazio che viviamo, occupandocene attivamente e provvedendo alla sua conservazione. L'erosione, fenomeno naturale che modifica costantemente l’ambiente nel corso del tempo, è oggi un fenomeno antropico e come tale altera l’ecosistema naturale in processi spesso macroscopici di abrasione dell’ambiente. Allo stesso modo, l’erosione tocca il capitale umano di un territorio, mettendone a nudo la fragilità e richiedendo azioni di contrasto e di cura, parola che ha il dono di combattere le avversità. Soltanto con impegno, e attraverso l’arte, è possibile contrastare il processo di modificazioni e di sfaldamento dell’organizzazione sociale e politica (polis), tanto radicali in atto oggi.” (P. Pallotta).
Intervengono:
Paola Pallotta, storico dell’arte e curatrice della mostra
Fabrizio Pizzuto, critico d’arte, docente presso RUFA - Rome University of Fine Arts
Stefano Verri, critico e storico dell’arte
Claudio Libero Pisano, studioso di arte contemporanea e curatore
Sandro Lorenzatti, archeologo, dottore di ricerca a Paris 1, membro ArScAn
Elena Santini, dottoressa in scienze ambientali
Marina Fresa, architetto paesaggista esperta in progettazione partecipata (AIAPP/LAMS)
Barbara Invernizzi, agronomo paesaggista (AIAPP/LAMS)
Rossella Ongaretto, architetto specialista del paesaggio (AIAPP/LAMS)
Saranno presenti alcuni degli artisti in mostra