Il maestro Walter Necci vive ed opera a Roma. Da sempre sente il bisogno di comunicare i suoi stati d’animo e le sue percezioni attraverso la sperimentazione dei più svariati materiali e modi di lavoro. Lo testimoniano i suoi lavori materici con l’uso di polveri, fiamma, smalti, laminati plastici e tanto altro che danno forma a composizioni emozionali dove gli oggetti vengono privati della loro funzione primordiale acquistando una nuova valenza artistica.
Se osserviamo le opere di Walter Necci, artista romano classe 1951, restiamo stupiti dalla sua incredibile capacità di oltrepassare i confini tra pittura e scultura, tra oggetto bidimensionale e immagine plastica.
La sua lunga formazione ed il suo interesse per la trasformazione lo fa avvicinare alle opere di Alberto Burri e Jean Fautrier, a cui si ispira.
Necci è un artista in continua evoluzione, ama sperimentare con quell’animo e quella indole caratterizzata dalla curiosità, dalla sorpresa, dalla voglia di farsi cogliere dal gioco creativo.
Le opere escono dalla destrezza delle sue mani, le superfici prendono forma, diventano mare, spazi siderali, terre di ampi campi dai quali emergono le allegorie dei fatti che prevaricano il comune pensiero. Le catene, il filo spinato, gli spaghi, la lucentezza della resina, i riflessi degli specchi… debbono essere visti come riconoscimento del disagio sociale e personale di fronte al momento attuale. Proprio per questo le catene si aprono e svincolano ali di libertà, cuori perennemente innamorati della vita, mare e cielo che accolgono la luce del sole (Paolo Viterbini).
L’artista ha partecipato a numerose mostre ed eventi artistici in Italia e all’estero.