Fabio Lapiana (Roma, 1971) è un poeta e un artista visivo. Dal 2001, con Laura Cingolani, porta avanti il progetto di poesia sonoro-performativa Esse Zeta Atona, con il quale ha preso parte a numerosi festival e rassegne, come Roma Poesia, la Notte Bianca (Radio Tre), Macchine della Poesia (Castell’Arquato, Piacenza), Poesia Carnosa (Roma), Rave Letterario (Roma). Dal 1999 al 2007 è stato membro-fondatore del collettivo editoriale Venerea Edizioni, di impostazione underground e contro-culturale, e ha fatto parte delle redazioni delle seminali riviste “Torazine” e “Catastrophe”. Ha usato a lungo lo pseudonimo di Atonal (oggi trasfigurato in Fondazione Atonal: doppio ideale e allo stesso tempo non-luogo ironico con funzioni di archiviazione, produzione e promozione dell’opera dell’artista). Caratteristica principale del suo lavoro visivo è l’uso del collage (sia cartaceo, sia digitale, sia in versione scotch-art), un certo interesse per le tecniche art-brut e per le scritture asemantiche, e l’idea del mondo come palinsesto di scritture, ordine linguistico, sistema verbo-visivo dell’eccedenza spettacolare.
Suoi testi poetici, narrativi e saggistici sono apparsi sulle riviste “Liberatura”, “Torazine”, “Catastrophe”, “Accattone”, sulle antologie “Letteratura Chimica Italiana” (Venerea Edizioni) e “Slam” (NoReply editore), e sul sito internet dedicato alla scrittura di ricerca gammm.org. Nel 2014 è da segnalare la sua partecipazione a RicercaBo, laboratorio di nuove scritture, a San Lazzaro di Savena (Bologna).
Alcune sue opere visive sono state pubblicate sulle riviste “Liberatura”, “Simultaneità”, “Gomorra”, “Torazine”, “Catastrophe”, “Blue”, “XL” (di Repubblica), “Mouvement”, “Revue Cochon(ne)” e sul sito gammm.org. Ha partecipato a numerose mostre in ambito indipendente e underground, tra cui una personale nel 2007 al centro sociale Forte Prenestino, e un’altra nel 2014, a Viterbo, intitolata “Gramma” tutta incentrata sulla parte verbo-visiva della sua produzione. Del 2018 è la sua partecipazione a “Concreta – Festapoesia”, mostra collettiva a cura di Giuseppe Garrera, Ivan Puskas e Sebastiano Triulzi, tenutasi negli spazi dell’Accademia d’Ungheria a Roma, e a “Scrivere liberi. Scritture sperimentali e di ricerca dagli anni 60 a oggi”, tenutasi a L’Aquila presso il MU.SP.A.C., anch’essa a cura di Giuseppe Garrera e Sebastiano Triulzi.