Giancarla Frare
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Dati e contatti


 

 

Di origine veneta, Giancarla Frare compie i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Napoli. Segue i corsi di Fotografia tenuti da Mimmo Jodice, di Calcografia da Bruno Starita e di Scultura da Augusto Perez.

Sono gli anni Settanta e dopo un breve periodo a Milano che la vede protagonista, a 24 anni, di una prima personale al Museo Civico Arengario di Monza, si trasferisce in Veneto.

Gli anni veneziani (1975 - 1986) la vedono presente con continuità nelle mostre della Fondazione Bevilacqua La Masa. Sono gli anni della riflessione sulla poesia di Georg Trakl, il cantore più tormentato della Finis Austriae.

Al ciclo di opere trakliane viene assegnata, nel 1981, la  Borsa di Studio del Museo d'Arte Moderna di Ca' Pesaro, che lo presenterà, nel 1983, in una mostra personale dedicata all'artista.

Agli inizi degli anni Ottanta Giancarla Frare frequenta i Corsi Internazionali di Xilografia dell'Accademia di Urbino e di Calcografia e tecniche sperimentali della Scuola Internazionale della Grafica di Venezia.

Nel 1986 si trasferisce a Roma.

Il lavoro si muove sempre più insistentemente sul rapporto tra fotografia e segno. Esporrà la recente ricerca nella personale del 1987 che la Fondazione Bevilacqua La Masa ospita nella Galleria di Piazza San Marco e nell'ampia antologica dei Musei Civici di Como, del 1990, curata da Enrico Crispolti.

E' invitata da Mirella Bentivoglio ad esporre gli stessi lavori, nel 1994, alla Biennale Internazionale di San Paolo del Brasile e in Italia, al Museo Pecci di Prato, nel 2000, nella mostra Fotoalchimie. La fotografia in Italia. Sperimentazioni e innesti, con acquisizione delle opere alle collezioni permanenti.

Il rapporto con l'incisione la vede sempre più privilegiare le tecniche calcografiche dirette, la puntasecca su rame in primo luogo.

Sue opere vengono acquisite dalla Graphische Sammlung  Albertina di Vienna ed esposte nelle maggiori rassegne internazionali di arte grafica e, su invito dell’Istituto Centrale per la Grafica, a rappresentare l’Italia nelle Biennali Internazionali di Lubiana e al Museo Nazionale di Haifa, nella mostra Da Pollaiolo a Paladino. Capolavori della collezione dell'Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. L'incisione italiana moderna.

Il segno, dunque, è l'ambito preferito di una ricerca che fin dagli esordi ha tentato processi di riduzione dell'immagine. L'interesse si è mosso verso scabre strutture di paesaggio o verso strutture prospettiche che definiscono un luogo in cui collocare tracce significative, spesso fotografiche, di frammenti archeologici.

Il tema è quello della memoria, dell’oblio, dell'esperienza legata a un tempo che la rende relativa. Della necessità di conservare il vissuto, il visibile.

Dagli anni Novanta, che la vedono lavorare su elementi della scultura barocca nei cicli Scrittura dell'Immaginario e Ideologia e Mito nelle Fontane della Reggia di Caserta, presentato da Enrico Crispolti nel 1991 nell’ambito del Convegno Il Bosco sacro, percorsi iniziatici nell’immaginario artistico e letterario, a cura di Elemire Zolla a Villa Mondragone, Monteporzio Catone, Università La Sapienza, la sua attenzione è andata orientandosi verso reperti in cui l'elemento scultoreo o l'appartenenza stilistica fossero quasi del tutto illeggibili. Forme ormai prive di connotazione temporale, quasi ricondotte a uno stato originario di natura.

Gli anni recenti la portano a lavorare sui reperti del Foro Palatino. E in parallelo conduce ricerche d’archivio o attraverso battute fotografiche sulla iconografia simbolica della scultura medioevale. Bestiario fantastico è il ciclo che riassume queste ricerche condotte su capitelli, leoni, grifoni, elementi di gronda, acrobati, grilli: Figure di pietra, come spesso vengono definite dalla stessa artista.

 

La scrittura rappresenta l’aspetto più intimo della sua creatività. I testi di poesia e prosa di Giancarla Frare vengono ripetutamente segnalati in concorsi nazionali e inseriti in antologie. Le viene assegnato, nel 2006, il Premio Letterario Nazionale “Scriveredonna”, con la raccolta poetica Come confine certo. E’, la sua, una scrittura scabra ed essenziale che si confronta con i simili contenuti della  pittura.

Numerosi eventi hanno proposto le sue opere in Europa, America, Medio ed Estremo Oriente.

Di particolare rilievo il ciclo di mostre, realizzato nel 2006 a cura del Dipartimento Cultura del Ministero degli Affari Esteri, al Museum im Traklhaus di Salisburgo, all’Istituto Italiano di Cultura di Vienna e all’Leopold Franzens Universität, Dipartimento di Filosofia, Kunst im Gang di Innsbruck. Viene riproposto, nelle città emblematiche della vita del poeta, con  il titolo Gewaltig ist das Schweigen im Stein il ciclo di lavori su Georg Trakl, premiato agli inizi degli anni Ottanta dal Museo d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia. Il Convegno Die Trakl-Rezeption in Italien chiude le mostre all’Università di Innsbruck nell’autunno dello stesso anno.

Il ciclo trakliano viene riesposto e acquisito alle Collezioni permanenti dell’Istituto Centrale per la Grafica nel 2012.

Nel 2008 l'Assessorato alla Cultura del Comune di Belluno, a distanza di dieci anni dalla precedente antologica, a cura di Flaminio Gualdoni, ospita il Monte Analogo nel Cubo di Mario Botta della Galleria Civica di Palazzo Crepadona.

Questa stessa mostra è portata, nell'estate del 2009, negli  spazi di Palazzo dell'Abbondanza a Massa Marittima.

Giancarla Frare ha vinto, nel 2008, la prima edizione della Biennale dell'Incisione Contemporanea Città di Bassano del Grappa. Il Museo Civico della città veneta dedica, nel 2011, un'ampia mostra antologia all'opera pittorica e incisoria dell'artista. La stessa mostra, Ricomporre il frammento. Segno, traccia, memoria, viene ospitata nel 2012 a Roma, dall'Istituto Centrale per la Grafica, a Palazzo Poli.

Le due istituzioni, in parallelo agli eventi espositivi, collaborano nell'edizione di una monografia dedicata all'artista veneta. Nelle due antologiche viene presentato per la prima volta il video Giancarla Frare. Stati di permanenza, Gina. In stretto rapporto con i temi delle mostre, frammenti di memoria orale (versi dell’Inferno di Dante) permangono in una donna centenaria, mentre progressivamente scompare la sua memoria individuale.

Giancarla Frare viene invitata nel 2012 da Victor Stoichita a inserire la proiezione dell’opera video al Collège de France di Parigi, nell'ambito della Lectio Magistralis di Carlo Ossola sulla Memoria collettiva di Dante.

Nel 2014 il  ciclo di lavori Shoah / Todesfuge dedicato all’opera poetica di Paul Celan, già esposto al Jaffa Old Museum of Antiquities in Israele, viene inserito negli Atti del Convegno Paul Celan e l’Italia. Un percorso tra ricerca, arti e media 2007 - 2014 dell’Università La Sapienza di Roma.

Nel 2014 la Galleria degli Uffizi di Firenze ha acquisito alle Collezioni permanenti il corpus di 22 opere, disegni e incisioni, dedicate al Bestiario fantastico, realizzate dal 1995 al 2011.

In anni recenti le opere di Giancarla Frare vengono esposte nel Museo dell’Arte Classica dell’Università La Sapienza di Roma, nella mostra Antico e Contemporaneo, nel Museo della Grafica di Palazzo Lanfrachi a Pisa e, con il titolo Ut Sculptura, nell’ampia antologica che le dedica la Fondazione Umberto Mastroianni nel 2016, nel Castello di Ladislao ad Arpino.

Nel 2024 il Museo di Villa Torlonia a Roma, a cura della Sovrintendenza Capitolina,ospita l’ampia mostra

dal taglio antologico destinata a ripercorrere la ricerca multidisciplinare di Giancarla Frare, figura tra le più versatili della cultura artistica contemporanea.

Con il titolo ‘Abitare la distanza’ si pone l’accento,ancora una volta,sul rapporto costante tra materia e memoria nelle opere su carta di Giancarla Frare.

 

WWW.GIANCARLAFRARE.IT


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