Ci sono molti modi di abitare una casa e l’arte può essere un modo significativo di farlo, un modo pregnante, dialogico e a volte spiazzante. Casa Vuota è uno spazio domestico temporaneamente non abitato che apre le porte al pubblico e diventa un contenitore d’arte contemporanea, accogliendo progetti personali e collettivi di artisti contemporanei costruiti su misura per le stanze dell'appartamento e assecondando una vocazione alla sperimentazione e alla contaminazione di linguaggi espressivi differenti.
Dimenticatevi le pareti bianche e l’aspetto asettico da sala operatoria che caratterizza una galleria d’arte tradizionale. Casa Vuota è uno spazio sporco, consumato, periferico, decentrato. Si vanta delle sue cicatrici, delle sue macchie, della sua pelle tormentata. Una vecchia carta da parati, i buchi sul muro e la forma dei quadri che non ci sono più sono infatti i suoi punti di forza. Ovunque, soffuso, si avverte ancora l’odore dei vecchi proprietari, come un potenziale di storie tutte ancora da raccontare. Immerso in quest’atmosfera, il visitatore si troverà nell’intermezzo tra due vite, che viene riempito di volta in volta dal discorso interrotto di una mostra. Un interregno in cui spiare e di cui, volendo, fare parte.
A partire dal 2017, Casa Vuota ha ospitato le mostre di Pierluca Cetera, Filippo Riniolo, Massimo Ruiu, Adriano Annino, Alberto Torres Hernández, Isotta Bellomunno, Riccardo Mannelli, Natascia Abbattista, Mariantonietta Bagliato, Patrizia Piarulli, Franco Cenci, Domenico Ventura, Damiano Azzizia, Nordine Sajot, Andrea Fiorino, Francesca Romana Pinzari, Enrico Pantani, Marco Emmanuele, Milica Ćirović, Ola Czuba, Elisa Filomena, Davide Serpetti.
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