PABLO di NEANDERTHAL ARTE, EVOLUZIONE, BRICOLAGE

Un film di Antonio Matarazzo con Pablo Echaurren e Bruno di Marino

Il film sarà proiettato al MLAC in occasione della Rome Art Week il 27 ottobre 2022 alle ore 17.00. Interventi di Antonello Matarazzo, Pablo Echaurren, Bruno Di Marino, Giorgio Manzi, Giuliano Sacco, Giorgio de Finis, Sara De Chiara, introduzione di Ilaria Schiaffini.

28 e 29 ottobre, ore 17:00: repliche della proiezione.

PABLO di NEANDERTHAL non è un film-portrait sull’artista, non è un documentario ma qualcos’altro: vuole raccontare l’estetica di Echaurren con un occhio particolare, legando il suo lavoro odierno – ma anche quello passato – all’evoluzionismo umano. Pablo Echaurren è un artista visivo, illustratore, nonché saggista. Da alcuni anni, ha deciso di ritirarsi dal mondo dell’arte pur continuando a realizzare opere per il suo esclusivo piacere. Dal 2019 costruisce scatole con materiali vari, che ruotano intorno a due ossessioni in apparenza scollegate tra loro: Marcel Duchamp e l’uomo di Neanderthal. Da qui prende il via il documentario sperimentale che - oltre a rileggere l’immaginario di Echaurren - esplora le molteplici relazioni tra arte, evoluzionismo e bricolage. La teoria dalla quale Echaurren parte è che centinaia di migliaia di anni fa l’uomo di Neanderthal e l’Homo Sapiens si sono trovati a convivere per un certo arco di tempo, alla fine del quale ha prevalso quest’ultimo, con le conseguenze evolutive che tutti abbiamo sotto gli occhi. Siamo abituati a pensare secondo un luogo comune che Neanderthal sia sinonimo di primitivo e involuto, mentre il Sapiens distingua l’uomo dalla scimmia. Ma non è così. Da alcune scoperte degli ultimi decenni, ad esempio, è venuto fuori che l’uomo di Neanderthal aveva caratteri non aggressivi e si prendeva cura dei suoi simili, fino a dargli degna sepoltura. Cosa sarebbe successo se l’uomo di Neanderthal fosse prevalso sull’Homo Sapiens? Come si sarebbe sviluppata la nostra specie? A queste e ad altre domande, come il rapporto tra l’arte e la morte o anche la relazione/conflitto tra i padri (intesi come genitori ma anche come antenati) e i figli, tenta di dare una risposta Antonello Matarazzo, artista, pittore di formazione poi videoartista. Già in altre due occasioni l’artista irpino si era confrontato con alcune figure dell’arte e del design. Dall’architetto Riccardo Dalisi in Latta e cafè al duo Perino&Vele in Video su carta. Il suo stile – ludico, visionario, ma ricco di citazioni e con un montaggio non lineare – che riunisce gli spunti narrativi e documentaristici sotto l’egida della sperimentazione, anche in questo caso sarà messo al servizio per una ri-lettura molto personale dell’opera di un altro creativo.

TRAILER:

https://www.youtube.com/watch?v=F3Pp2agdMV4

 

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