El borde de las voces

Prospettive plurali nell'arte argentina contemporanea

[ph] Lalupa

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La mostra sarà inaugurata lunedì 25 ottobre in Casa Argentina, sede culturale dell'Ambasciata, situata in Via Veneto 7, 2° piano. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 30 ottobre dalle 12 alle 18.

Attraverso diversi linguaggi e mezzi espressivi, “El borde de las voces" accomuna diverse generazioni di artisti che contribuiscono, con la propria visione di mondo, a decostruire il senso comune, sollevare domande e smantellare gli stereotipi più diffusi.

 

Il titolo della mostra prende ispirazione dalla raccolta di saggi "La donna che guarda gli uomini che guardano le donne" della scrittrice e poetessa Siri Hustvedt in cui dichiara: "Sono una grande amante delle arti delle scienze umane e delle scienze. Sono scrittrice e femminista. Sono anche una lettrice appassionata le cui opinioni sono state e sono continuamente riconsiderate e modificate da libri e articoli di diversi campi. Quello che è certo è che sono piena di voci, non sempre armoniose, di altri scrittori".

Con questo spirito, le opere di Lisandro Arévalo (Rosario, 1973), Matías Ercole (Buenos Aires, 1987), Laura Ojeda Bär (Buenos Aires, 1986) e Malena Pizani (Caracas, 1975) rappresentano le voci della scena artistica più contemporanea attraverso video e dipinti di piccole e grandi dimensioni, opere molto diverse tra loro sia da un punto di vista formale che dal soggetto che ciascuno degli artisti tratta.

La mostra comprende anche opere di due artisti che rappresentano il fervore del clima intellettuale che ha caratterizzato gli anni '60 e '70. Da un lato, un corpus di fotografie inedite di Alberto Greco (Buenos Aires, 1931 - Barcellona, 1965) che testimoniano il suo periodo in Italia, momenti catturati dal noto fotografo d'arte Carlo Abate (Roma, 1943 - 2017). In quel periodo Greco iniziò a disegnare un cerchio attorno alle persone e poi firmava quel gesto come opera d'arte. Queste azioni sono state chiamate dall’artista "Vivo-Dito" e hanno costituito una nuova modalità di sperimentazione artistica che ha donato un nuovo significato agli spazi urbani e rurali.

Infine, sarà la voce di Carlos Carlè (Argentina 1928 - Italia 2015) che, attraverso le sue sculture, celebra la confluenza di arte e artigianato, lavorando dal 1973 nella città di Albissola, scelta come sua sede permanente. Lì, Carlé ha ricevuto il premio "Oscar della Ceramica" dal Museo di Albissola Marina, una città della Liguria famosa per la sua intensa attività in questo campo. Le opere dell'artista, nato a Córdoba (Argentina) sono presentate anche come analogia dello stretto legame culturale ed emotivo tra Argentina e Italia.