Tribute to Yayoi


finissage della mostra di Shanti Ranchetti dedicata all'artista Yayoi Kusama

Sabato 2 ottobre, per la prima volta a Roma, un progetto interamente dedicato all’artista giapponese Yayoi Kusama ideato da Rossana Calbi con la co-curatela di Marta Di Meglio.

 

Inserita nella programmazione di Rome Art Week, la prima mostra personale nella Capitale di Shanti Ranchetti inaugura il 2 ottobre alle ore 18.30 e sarà ospite di Up Urban Prospective Factory di Torpignattara, fino al 27 ottobre 2021.

 

—Kusama è stata un colpo al cuore! Entrare in una Infinity Mirror Room è come essere in uno spazio infinito: all’improvviso scompari e fai parte anche tu dell’universo, senza tempo, claustrofobico e immenso contemporaneamente. Sei nel suo cervello e non puoi che amarla.È da questo amore dichiarato di Shanti Ranchetti che si sviluppa un progetto espositivo di dodici tavole inedite che omaggiano la vita e l’arte di Yayoi Kusama. I riferimenti di ogni artista sono vari e poliedrici, lo studio si sviluppa nell’attenzione al mondo che lo circonda e osservando come questo venga interpretato, Shanti ha visto le opere di Yayoi Kusama nella sua città natale, Milano, e nel suo studio a Treviso, città dove vive e opera, ha sviluppato un percorso su carta per la sua prima personale capitolina. Shanti Ranchetti è entrata nel mondo dell’artista, si è riflessa nelle sue molteplici forme e ha suddiviso tanti piccoli mondi paralleli, coincidenti e contemporanei.

 

—Ero impaziente, come se dentro di me avessi una fiamma viva che mi bruciava le ossa.*Shanti Ranchetti è entrata in quel fuoco, lo ha sentito sulla sua pelle e lo ha  descritto nei suoi lavori in mostra a Roma. Yayoi Kusama ha una storia controversa, costruita su forme e colori sviluppati in modo ripetitivo e ossessivo. Inizialmente anche disprezzata in patria, per poi essere chiamata per rappresentare il suo Paese nella Biennale di Venezia del 1993, la sua vita è diventata un simbolo di costanza e lavoro perenne nonostante tutto e tutti.

Quando il mondo ancora si sentiva rappresentato dalla furia pollockiana, la morbosità schizofrenica dell’artista giapponese, smuoveva tematiche forti e contemporanee in una società che aveva deciso di muoversi in modo maniacale. La sua arte non era solo contemporanea, Yayoi leggeva il futuro. Inadeguata e poco commerciale, secondo l’ambiente artistico statunitense, fu in Italia che trovò mecenati come Lucio Fontana che sostenne il suo primo progetto irregolare alla Biennale del 1966, lì, in modo autonomo, con indosso un furisode di seta argentea, mise in vendita le sue sfere metalliche a 1.200 euro, precorrendo di molto le critiche al sistema di artisti come Banksy.

 

In una linea perenne che lega ogni artista all’altro, sia nel contemporaneo che nel passato come e soprattutto nel futuro, Shanti Ranchetti trasforma la vita dell’artista giapponese in arte stessa: un’esperienza totalizzante in cui ogni step evolutivo è un momento non più di un percorso singolo ma di un movimento a due.

 

 

* Yayoi Kusama, Infinity Net La mia autobiografia, Johan & Levi editore, Monza, 2013, p. 18

 

Shanti Ranchetti è nata a Milano, dove si è diplomata in illustrazione alla Scuola d’Arte applicata all’Industria del Castello Sforzesco. Ha lavorato come scenografa e decoratrice, dal 1999 la sua attenzione si è concentrata sull’illustrazione e la pittura. Nel corso degli anni ha collaborato con diverse aziende come Plasmon e Aprica e riviste tra cui «Caffellatte» e «The End». È stata protagonista di numerose mostre collettive presenziando nell’esposizione della Fiera del Libro di Bologna nel 1999 e nel 2008 è stata finalista a Milano per il Premio Celeste, ma nel contempo ha esposto a Trieste e Specchia (LE) ed ha sviluppato progetti espositivi personali a Treviso, Milano, Torino, Vicenza e Trieste.Nel 2020 è selezionata con altri artisti per la versione cartacea del progetto The Colouring Book edito da «Il Sole 24 Ore».

Up Urban Prospective Factory | via Ciro da Urbino 51 | Torpignattara | Romaorari: lunedì, martedì, giovedì e venerdì 16.30–18.30sabato su prenotazione

tel: + 39 338 7331842 | upcontemporarygallery@gmai.com | urbanfactoryroma.com

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