GEMANA GALDI. 50 MYLIGHTART

Un nuovo progetto dedicato al disegno e alla parola. Fino al 28 ottobre 2023

Nell’ambito della RAW Rome Art Week, la settimana dell'arte contemporanea capitolina, Germana Galdi presenta un progetto nato dal suo lungo percorso introspettivo, seguito da un Master in Art Counseling che dal 1966 - attraverso il linguaggio dell’arte - l’ha aiutata ad esplorare e riconoscere le proprie emozioni, favorendo l’auto-consapevolezza.

Negli anni a seguire ha vissuto esperienze di lavori di gruppo di Costellazioni Familiari di Bert Hellinger e lavori in gruppo di crescita personale Gestalt, traendone beneficio e anche ispirazione con varie forme espressive, incluse le illustrazioni. Nascono da qui le “MyLightArt”, immagini metaforiche da lei stessa definite come “arte leggera/luminosa”, che la ritraggono con la testa a lampadina accesa e con un approccio più consapevole, capace di affrontare temi più o meno profondi accompagnati da sue frasi associate al disegno.

Ironica, autoironica, ciò che conta è che siano d’effetto, che facciano sorridere, pensare, riflettere e agire. Ne ha prodotte oltre cinquanta, e nuove sono già in arrivo (anche su richiesta) per motivare personalmente chi le osserva.

La mostra, curata da Paola Valori, sarà inaugurata sabato 21 ottobre e resterà visitabile fino al 28 ottobre 2023.

 

NOTE BIOGRAFICHE - Figlia e nipote di artisti, Germana Galdi si è formata in vari ambiti: dallo studio di nudo, alla pittura, al disegno di abiti, fino un Master in Art Counseling che ne ha scaturito anche una produzione di illustrazioni. Grazie al fisico da ex ginnasta, ha collaborato anche come modella body painting con l’artista e Direttore della Biennale Internazionale Bibart Miguel Gomez e modella, photo art director, photo stylist per la produzione fotografica. Alcuni musicisti hanno tratto ispirazione dalle sue opere: tra essi, il pianista del V&A Museum di Londra Antimo Magnotta, il Maestro compositore del Conservatorio di Valencia Emilio Calandin. Ha collaborato inoltre con il regista Enrico Vanzina che ha utilizzato diverse opere in alcuni suoi film. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive dal 1996.

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