La collettiva si sviluppa a partire dall’opera Stella del 2010 di Ennio Tamburi (Jesi, 1936 – Roma, 2018), uno dei numerosi cieli notturni e stellati che l’artista marchigiano dipinge negli ultimi anni della propria esistenza, accorpando migliaia di puntini minutissimi su grandi carte indiane. Avviando un ciclo di lavori dedicati al tema dell’oscurità – in cui l’artista elabora una proposta pittorica in grado di conciliare l’assoluta, indefinita apertura dello spazio di rappresentazione con la natura geometrica e rigorosa della forma – quest’opera alimenta la relazione tra una concezione primaria, misteriosa e caotica del cosmo, e una ordinata, pensabile in termini di linguaggio e architettura.
Gli artisti invitati, chiamati a dialogare con l’opera di Tamburi, intendono la superficie come occasione di perlustrazione dello spazio cosmico abissale, rintracciando in esso i segni, le tracce, i simboli del nostro rapporto con l’ignoto, da sempre oggetto della ricerca estetica e scientifica.