In occasione della terza edizione di Rome Art Week, 6° Senso Art Gallery è lieta di invitarvi all'inagurazione della mostra bipersonale degli artisti Antonio Tamburro e Mario Sughi, lunedì 22 ottobre alle 18.00. Sono due figurativi contemporanei che interpretano la realtà in modo poetico e suggestivo, capaci di cogliere dei particolari pittorici in modo unico ed originale, oltre l'apparenza e l'oggettività del quotidiano.
Nei dipinti di Antonio Tamburro l'elemento principale è il colore che emerge dalle tele in modo dirompente e armonico, attraverso l'uso di ampie pennellate e della spatola. Le scene realiste dei suoi dipinti sono costruite mediante segni pittorici riconoscibili che raffigurano la vita quotidiana: metropoli attraversate da folle di ombrelli, caffè frequentati da figure solitarie, spiagge affollate da figure femminili. Tutti i dipinti sono caratterizzati da una sorprendente energia e dinamismo, resi sia dal gesto fluido delle pennellate, sia dai segni veloci dei pastelli ad olio che sovrapponendosi al colore lasciano alcuni particolari del disegno non finiti, quasi astratti.
Le opere di Mario Sughi sono realizzate con la tecnica del new mix media, ottenuta attraverso la pittura digitale e tradizionale, la fotografia e il disegno a mano libera. Sono opere caratterizzate da colori allegri e accesi su superfici piane che mettono in risalto le immagini eleganti, la composizione, la luce, il volume e il senso di profondità. Raffigurano scene di vita quotidiana, dove poche o singole figure prevalentemente femminili, posano in luoghi per lo più aperti come parchi, prati, spiaggie, terrazzamenti. Le figure che l'artista raffigura sembrano essere alla ricerca di un momento di separazione, di riflessione o semplicemente di un posto dove riposare, ma sembrano anche desiderare un momento di distacco dalla vita quotidiana, come a voler fermare il tempo che scorre troppo velocemente e che delle volte sembra sfuggirci e svanire. Quello che interessa maggiormente a Mario Sughi è il gioco di luci, colori e volumi ma anche l'osservazione diretta della realtà quotidiana, del racconto apparentemente casuale delle storie di vita umana.