Luo Guixia – Il pesce rosso (testo critico di Silvia Bordini)
Non ha paura la bambina vestita di bianco. Ha accanto a sé un grande pesce rosso che l’accompagna, tra alghe e pinne fluttuanti, increspature e onde, ma anche montagne che si innalzano come scenari di teatro, arbusti e boschi, cielo e nuvole, poi aperture improvvise sul quotidiano di piccole stanze. Perché l’acquario è una scatola trasparente che contiene acque profonde in cui si possono depositare i ricordi, o forse i sogni dei sogni. Ma fuori del tempo, nella dimensione simbolica di una discontinuità specchiante e vibrante come l’acqua.
Spazi di illusione percorsi da immagini nomadi di forte immediatezza quelli che Luo Guixia presenta per questa mostra, presso la home gallery PARTY – l’arte da ricevere, quadri su carta e su tela realizzati con una materia pittorica corposa e vivida, sostanza evocativa fatta di pennellate e tocchi, colori accesi e striature, sovrapposizioni e fusioni. Una pittura che sembra voler indicare un’identificazione tra la terra, l’aria e l’acqua, la natura comune a tutte le cose, anche ai pigmenti con cui si dipinge.
Un mondo fiabesco? Certamente la metafora di un modo di stare nel mondo come condizione liminare tra luoghi diversi, tra un continente e l’altro, tra linguaggi distanti, colori e sapori e odori, percezioni e sensazioni, che costituiscono gli elementi di un microcosmo vagabondo. Così si racconta Luo, artista sensibile e raffinata che sa come indagare le erranze tra il ricordare, il vedere e il rappresentare.