Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute e Aidos - Associazione italiana donne per lo sviluppo
in collaborazione con
Officine Fotografiche Roma e Contrasto
presentano
BURKINABÈ
di Francesco Cocco
a cura di Giulia Tornari
coordinamento di Barbara Romagnoli
11-20 ottobre 2017
Officine Fotografiche Roma
Ritratti in bianco e nero, volti di giovani donne, a volte dall'identità sessuale incerta, certamente vulnerabile come l'Africa in cui vivono: Adjara, Sarina, Linda, Celine, Juliette, Therese, Marietta, Afonsine, Blessed, Charlene, Zanaba, Mariam, Ibauldo Celine, Kabare. Hanno fra i 16 e 19 anni, vivono nella provincia di Kadiogo, fuori Ouagadougou, in un centro di accoglienza per donne e ragazze che hanno subito violenza o fuggono da matrimoni combinati. E poi, ancora uomini nella sala di aspetto di dispensari sanitari e madri con neonati urlanti, anziane considerate streghe e bimbi abusati da professori bianchi occidentali, bambini che scavano in miniere d’oro abusive e altri che giocano a biliardino o sulla terra arsa, nonostante tutto.
La Repubblica del Burkina Faso nelle immagini scattate da Francesco Cocco nel febbraio del 2017 più che la “terra degli uomini integri” ci appare come la “terra delle donne sospese”, fra povertà e riscatto, paura e desiderio di cambiare, tradizioni come macigni e nuovi diritti tutti da conquistare.
Fra i paesi più poveri al mondo, con il 63,8% della popolazione che vive in condizioni di miseria e il 44,5% al di sotto della soglia di povertà assoluta, in Burkina vivono circa 110mila persone con Hiv/Aids e il numero di coloro che ricevono la terapia antiretrovirale è aumentato notevolmente negli ultimi dieci anni: da 3.000 censiti nel 2004 a 46.623 nel 2015. Sono ancora molti i pazienti che non vi accedono soprattutto nelle zone rurali ma, in generale, ci sono stati alcuni sensibili miglioramenti per quanto riguarda la mortalità infantile e materna e l’aspettativa di vita, anche grazie a una serie di riforme che il governo del paese ha messo in atto per garantire l’accesso universale ai servizi sanitari.
Un lavoro importante sostenuto sul campo dalle organizzazioni della società civile, come Aidos – Associazione italiana donne per lo sviluppo, impegnata da sempre in progetti per i diritti e l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva di donne e ragazze. L’Osservatorio AiDS – Aids Diritti e Salute, di cui Aidos fa parte, ha promosso una missione conoscitiva in Burkina per sensibilizzare l’opinione pubblica non solo sulla lotta all’Aids, sostenuta anche dal Fondo Globale, e sull’accesso ai farmaci, ma anche sulla violenza maschile sulle donne e i minori e i matrimoni forzati: il racconto fotografico di Francesco Cocco restituisce con estrema delicatezza la battaglia quotidiana di donne e uomini per sopravvivere alla malattia e al dolore, insieme alla loro coraggiosa resilienza.
Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute
L’Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute è una rete di 11 organizzazioni della società civile impegnate nella lotta contro l’Aids e per il diritto alla salute.
Nella convinzione che l’Aids rappresenti uno dei più gravi ostacoli allo sviluppo dei popoli, l’Osservatorio è nato nel 2002 con lo scopo di creare un servizio di confronto, informazione, analisi e monitoraggio per gli interventi di lotta contro la pandemia, soprattutto nei Paesi con maggiori difficoltà di accesso alle strutture sanitarie, creando un canale comune per l’azione promossa dalle organizzazioni della società civile su temi relativi ai diritti umani e alle politiche sanitarie. Nel corso degli anni e con il lavoro sul campo si è evidenziato il nesso fra accesso alla salute globale e lotta alle tre epidemie di Aids –Tbc – Malaria: l’Osservatorio mira dunque a contribuire alla realizzazione dei nuovi obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione ai temi connessi al diritto alla salute.
Aidos - Associazione italiana donne per lo sviluppo
Dal 1981, Aidos - Associazione italiana donne per lo sviluppo lavora per i diritti, la dignità e la libertà di scelta di donne e ragazze nel mondo. Una prospettiva di genere per uno sviluppo sostenibile.
Aidos lavora in partenariato con organizzazioni e istituzioni locali, per fornire strumenti alle donne e alle loro organizzazioni, soprattutto nei settori in cui l’esperienza del movimento femminista in Italia ha dato i frutti più significativi. L’approccio di Aidos nasce quindi dal dialogo ininterrotto e paritario con le organizzazioni femminili e non governative di tutto il mondo e con chi si occupa di diritti umani, diritti delle donne e della comunità Lgbtqi.
Le attività in Europa, in Italia e nel web sono uno strumento indispensabile per promuovere il cambiamento e sensibilizzare la società sulla necessità di abbandonare pratiche dannose come matrimoni precoci e mutilazioni genitali femminili.
Aidos ha status consultivo speciale presso l’Ecosoc (Economic and Social Council of the United Nations) ed è strategic partner in Italia di Unfpa (United Nations Population Fund).
Francesco Cocco
Francesco Cocco, ha iniziato la sua carriera come fotografo nel 1989, raccontando la marginalità sociale, con particolare attenzione all’universo infantile in Africa, Sud America e nel continente asiatico. Nel 2002 inizia il suo progetto sulle condizioni carcerarie in Italia, un lavoro presentato nel 2005 al Visa pour l'Image a Perpignan e nel 2006 ai Rencontres Internationales de la Photographie di Arles, e da cui è nato anche un libro “Prisons” (ed. Logos, 2006). Nel 2003 collabora con Medici Senza Frontiere ad un progetto a lungo termine sull'immigrazione in Italia, con anche la pubblicazione di “Nero” (ed. Logos, 2007) con prefazione di Gian Antonio Stella.
Nel 2006 partecipa al progetto collettivo “Beijing. In and out”, mentre l'anno successivo lavora in Cambogia per Action Aid, realizzando un reportage che diventerà parte del libro La ruota Che Gira (ed. Contrasto, 2007). Nel 2009, il suo lavoro in Afghanistan, iniziato in collaborazione con Emergency, lo vede tra i finalisti del Photoespana Ojodepez Human Values Award. Con l’Osservatorio AiDS/Aidos è stato in Etiopia nel 2016 e in Burkina Faso nel 2017, documentando i progetti della cooperazione internazionale.
Dal 2003 Cocco è rappresentato dell'agenzia fotogiornalistica Contrasto.