L'intervento site specific di Danilo Fiorucci, sotto il titolo complessivo di "Lo Spazio Assente - Vacuum, variazione n° 1" lega in un unitario filo narrativo due lavori che rientrano nella più recente ricerca dell'artista, costruendo un percorso organico e coerente di cui sono elementi costitutivi la scultura che dà titolo alla mostra, l'opera "Vacuum" ed il residuo "Altrove".
"Vacuum" è una delle possibilità di sviluppo nella riflessione sullo spazio e sul vuoto, è la matrice stessa del vuoto. Ed è il vuoto ad essere assunto intanto come elemento fondante dell'intervento progettato da Danilo Fuiorucci, per il quale "lo spazio assente è lo spazio occupato, traslato, sottratto alla pura dimensione fisica, reso metafisico, mitizzato, sospinto oltre la tridimensionalità".
Come osserva Aldo Iori nel testo critico di una precedente versione dell'opera: - Muovendo dalla "pittura 'plastica' di Taglio Dolce, Eternero e Prospettico, del primo decennio del duemila" gli ultimi lavori di Danilo Fiorucci aprono un ulteriore sviluppo nella sua ricerca, in quanto in queste nuove opere "viene sostanzialmente invertito il processo costruttivo del volume" e "l'artista sembra non voler ricercare una tridimensionalità dalla stretta parentela familiare con la scultura, ma riparte dall'assunto del confine, proprio della sua opera pittorica". Inoltre "le titolazioni Spazio assente e ora Vacuum sembrano rendere necessaria ancora una volta la riflessione sui testi dei maestri e dei filosofi"... sul vuoto e l'invisibile come elementi fondanti di tanta parte della ricerca artistica contemporanea.