Vite parallele

Tracce di vite di uomini e donne che hanno lasciato un segno nella storia.

Il vernissage della mostra di Micaela Legnaioli dal titolo “Vite Parallele” presso l’Open ART-Sala da Feltre è fissato per giovedì 11 ottobre. L’artista classe 1970 è nata a New Delhi in India ed ha vissuto in vari paesi europei e sudamericani per poi stabilirsi a Roma. Da sempre attratta dalle arti decorative ha frequentato prima la Scuola Europea di Mol e poi la Scuola di decorazione Van der Kelen Logelain a Bruxelles. L’artista nel corso degli anni, si è applicata nelle differenti tecniche pittura, scultura e ceramica.  Nella nuova serie, di dieci opere, su metallo in esposizione Micaela Legnaioli riporta le tracce delle esperienze vissute da uomini e donne che hanno lasciato un segno nella storia dell’Occidente. Ciò che li unisce è l’iniziale dei nomi la lettera “M” un’idea un po’ “Dadaista” come è stata ben definita da Claudio Strinati che ha curato la sua ultima mostra. Le opere, raffinatissime e preziose, sono realizzate tutte su grandi lastre quelle delle donne di zinco e quelle degli uomini di rame scolpite e ossidate con gli acidi. Opere materiche che, nelle concrezioni e nei differenti colori, vogliono rappresentare il carattere e le esperienze di vita dei personaggi rappresentati. La dimensione delle opere sembra corrispondere agli anni di vita di queste donne e di questi uomini del passato e, lo spessore delle tracce, segue l’impatto delle varie esperienze nella loro vita. Il risultato sono delle straordinarie mappe dei percorsi di vita personali e sempre differenti. Le opere, quasi bidimensionali, sembrano voler ricollegarsi, in quei disegni irregolari e nelle loro differenti stratificazione un po’ tipiche delle rocce, al significato della sovrapposizione delle esperienze e ai segni inconfondibili che, nella vita di ciascuno, nei solchi e nei toni, per sempre ci segnano rendendoci unici. Una “stratificazione spirituale, culturale e morale” come l’ha definita Strinati che, attraverso la sensibilità straordinaria di Micaela è colta nella sua essenza. Micaela, con la sua sensibilità, sembra penetrare, definire e incidere nelle lastre di metallo l’essenza dei suoi personaggi con quel quid che ti incanta.  Il significato di ogni opera è decifrabile ma si svela dopo una più approfondita indagine. È una seduzione dell’anima la sua e che va oltre il primo sguardo.

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