Per la quarta edizione del RAW la SALA da FELTRE con il suo OPEN ART ospita la mostra“Human Structures”una personale dedicata al fotografo Cinese Deng Guohong.
La creatività è per un artista un filtro senza pregiudizio per ridefinire il suo mondo esterno. E l'arte contemporanea riflette gran parte di questo pensiero, che accomuna in una linea comune la ricerca artistica su una scala mondiale. Non ci sono quindi pregiudizi nel dire che l'opera d'arte nel suo essere ricerca il linguaggio per mostrarsi al centro dell'esperienza umana. Del resto ogni gesto dell'artista è come sappiamo allo stesso tempo“linguaggio” e/o“conflitto”permanente in quanto l'opera come tale esprime sempre una forma di interrogazione. L'impressione è quindi che la ricerca creativa per l'artista è quella di esprimere un valore primario, persistente, contrapposto a ciò che è transitorio o secondario. Ma in generale essi esigono, per il loro lavoro, un impatto di successo, emozionale e di intimità che ponga tutti coloro che entrano in contatto con la loro opera, sia personalmente che attraverso altri mezzi di divulgazione, in una simbiosi metaforica e analogica di dialogo.
Se non ci fosse la visione dei fotografi, non ci accorgeremmo della solitudine delle cose, del loro abbandono nel mondo, del loro essere fisicamente presenti e attive. Così le ha ridotte lo sguardo senza vita di cui le circondiamo, chiusi nel desiderio narcisistico di possesso. Ma con questi nuovi poeti della realtà tutto cambia. Le cose riprendono la loro grazia, si animano, vibrano della loro luce, rinnovate dal messaggio della conoscenza. E' indubbio che l'avvento della fotografia ha segnato un profondo cambiamento nella modalità riproduttiva delle immagini e dato la supremazia allo sguardo, rispetto all'intervento materiale come quello della pittura. Anche se spesso i fotografi adottano gli schemi elaborati nei secoli, continuando il senso della tradizione e della committenza, e non c'è dubbio che la committenza abbia da sempre privilegiato il ritratto come espressione visiva in tutti i campi dell'arte. L'opera fotografica parte da un rapporto fortemente voluto con la realtà, capace di fornire indicazioni per guardare e comunicare direttamente con chi guarda, suscitando la percezione di quelle emozioni che sono nel processo creativo per arrivare all'esito finale. La fotografia ci porta quindi alla sensibilità per rappresentare e generare immagini dell'assoluto.
La ricerca artistica fotografica di Guohong Deng riflette questi concetti e dirige il suo obiettivo evidenziando alcuni temi specifici come la complessità del mondo industriale. Un mondo che sotto lo sguardo attento del fotografo ci si presenta in una forma totalmente diversa da una concezione materialista che sempre abbiamo verso questo aspetto della nostra società. Queste strutture non solo iniettano un contrappunto di forme materiali - così materialmente inanimate - ma anche la dialettica essenziale di queste con l'universo umano - più che umane – profondo dialogo tra strutture che sono state progettate per una funzione materiale e la presenza fondamentale degli operai che diventano, di fronte all'obiettivo, i protagonisti di un palcoscenico teatrale. Attori, la cui presenza contribuisce a dare un'anima a tutta la struttura architettonica. Dove la scena sembra tranquilla, mentre al contrario, tutto è costantemente in movimento. I raggi di luce illuminano gli elementi essenziali delle strutture creando un gioco geometrico che delinea lo spazio e ne definisce i limiti. Qui, i lavoratori si trasformano in supereroi o alieni, ma allo stesso tempo il senso del movimento li avvicina all'essere elementi di un meccanismo complesso e ad un universo che l'immagine rende armonico. Dove l'uso del bianco e nero, che investe gli spettatori, evoca la sensazione di una pausa del tempo, di un fermo immagine, che ci porta alla trascendenza. Al contrario nelle foto a colori, il contesto industriale e le componenti visive dello scenario industriale danno un ritmo diverso, quasi dinamico, alla scena, mettendo in risalto l'armonia degli elementi. Ancora una volta è la luce a giocare un ruolo essenziale.
Concentrandosi sulle strutture architettoniche le fotografie di Guohong Deng confermano una visione interna dell'artista che indaga nello spazio con una profondità puntinista e dove quindi è presente con un sé percepito. Un mondo, in breve, fatto di una presenza fisica dominante talvolta onnicomprensiva che l'artista trasforma in un'immagine "metafisica" che supera il tempo. O meglio, lo sostiene; è il silenzio quello che occupa l'intero spazio sonoro. Guohong Deng ci fa riflettere sul complesso equilibrio visivo tra vuoto, solidità, forma, colore, materia e cultura. Un confronto che ognuna di queste dimensioni rivela per trasportarci, al di là di esse, in un ambiente ineffabile, etereo quanto travolgente.
A cura di
Laura Scaringella