Magazzino è lieta di annunciare l’apertura della nuova stagione espositiva 2018/2019 con la prima mostra personale in Italia dell’artista cinese Yan Xing, intitolata Treatise on Ancient Design.
La ricerca artistica di Yan Xing comprende l’uso di diversi media: performance, fotografia, video ed installazioni che, intrecciandosi, danno vita ad articolate storie dall’effetto sconcertante ed enigmatico. L’artista attinge a diverse fonti ed immaginari, unendo indistintamente la tradizione cinese alla storia occidentale. Ne risulta un apparato complesso e stratificato, governato da una logica apparentemente ingovernabile in cui si fa strada una riflessione critica sulle modalità di trasmissione e rappresentazione della storia. Yan Xing ha condotto una lunga e approfondita indagine sulla commistione tra letteratura, storia e teoria dell’arte, dalla quale ha elaborato una sua personale narrativa. Nei suoi lavori ricorrono spesso temi legati al pessimismo, alla riluttanza, all’ordine, e all’intricato modo in cui si relazionano tra di loro.
Per la mostra da Magazzino, Yan Xing si è focalizzato sull’importanza dei canoni spaziali nell’antichità e come questi siano permeati fino ai giorni nostri. Partendo da uno studio sui modelli estetici ed architettonici in Europa, in particolare prendendo spunto dal periodo storico relativo ai regimi totalitari caratterizzati da un lapalissiano stile neoclassico, l’artista creerà all’interno degli spazi della galleria un’installazione ambientale compenetrante ed estraniante al tempo stesso. Verrà posto un particolare accento sul concetto di scultura, e saranno esposte una serie di opere su carta che rispecchiano le molteplici sfaccettature del suo studio: da un lato l’ottimismo modernista, dall’altro l’opprimente senso di predominio e controllo derivante da questa spazialità. L’artista si serve di questo dispositivo per evidenziare una funzione di dominio sullo spazio circostante attraverso l’uso di uno schema architettonico definito e l’inserimento di elementi volti a generare tensioni tra lo spettatore e la percezione di ciò che lo circonda.
La mostra sarà accompagnata da un testo critico a cura di Cecilia Canziani.