HEAVEN AND HELL
ARE JUST ONE BREATH AWAY!
Banksy, Costa, Ferrone Viola, Haring, Hirst, Indiana, K Guy, Montariello, Obey, Stasi, Studwell, Warhol
Inaugurazione: lunedì 22 ottobre 2018 ore 19,00 – 21,30
Esposizione: 22 ottobre - 27 ottobre 2018
Galleria Restelliartco.
Via Vittoria Colonna 9 - 00193 Roma
Orari: lun 16,00-19,30
mar - sab 10,30-13,30/ 16.00—19,30
Info:
+39 06 3243919
Galleria Restelliartco:
Filippo Restelli, Raffaella Rossi, Giulia Nobili
Ufficio Stampa:
Scarlett Matassi - +39 3450825223 - info@scarlettmatassi.com
Heaven and Hell are just one breath away! Che lo scontro tra il Bene e il Male muova da sempre i destini del mondo è un assunto sul quale tutti si sono sempre trovati d’accordo, i problemi nascono quando si tratta di riconoscere gli attori in scena: chi sono i buoni, chi sono i cattivi? Qual è la strada che porta verso l’inferno? Qualcuno conosce davvero la direzione per il paradiso? Ça va sans dir che le risposte più folgoranti al dibattuto problema le abbiano da sempre trovate gli artisti: L’inferno e il paradiso sono alla distanza di un soffio, diceva Andy Warhol con assoluta cognizione di causa, visto che la sua stessa vita era la dimostrazione della costante interferenza tra due polarità poste l’una dall’altra a distanza così ravvicinata da arrivare a confondersi.
Superficiale, mondanissimo animale da night club, ma anche diligente prestatore di un servizio di volontariato alla mensa dei poveri, il Pope of pop è uno dei protagonisti della mostra ideata da Filippo Restelli e Raffaella Rossi per raccontare l’ambiguità della vita. “La forza delle opere in esposizione – spiega Filippo Restelli – sta nella loro capacità di raccontare il mondo in cui viviamo, la vitale ambivalenza del quotidiano, colta alla perfezione dagli artisti del pop storico e dai loro eredi”.
Giacomo Costa, Fabio Ferrone Viola, Stasi e Antonio Montariello sono gli artisti italiani scelti per contribuire a un corale racconto in cui le voci narranti sono quelle di assoluti protagonisti della scena artistica mondiale dal dopoguerra alla contemporaneità dei primi decenni del nuovo millennio. Accanto al nome di Andy Warhol, spiccano quelli di Robert Indiana, Keith Haring, Damien Hirst, Banksy, K Guy, Obey (Frank Shepard Fairey), David Studwell.
Tra le opere in evidenza:
Damien Hirst
The Last Supper, 2005
Offset a colori su carta – 200 x 152 cm
L’ultima cena per Damien Hirst? Una monumentale carta geografica in cui la parte dei dodici Apostoli e di Gesù tocca alle tredici nazioni del mondo che detengono armi nucleari.
Keith Haring
Keith Haring – Lucio Amelio, 1983
Una selezione di litografie su carta dal libro d’artista di 30 tavole realizzato da Haring nel 1983 in collaborazione con il gallerista Lucio Amelio.
Gli appassionati d’arte lo sanno: dietro allo stereotipo della pittoresca città da cartolina Napoli cela un istinto e un gusto tutto speciale per il contemporaneo. La conferma arriva dalle straordinarie tavole tratte dal libro d’artista di Keith Haring realizzato nel 1983 in occasione della sua prima mostra italiana. L’evento portava appunto la firma di un geniale gallerista napoletano, Lucio Amelio, uno dei primi in Europa a capire le potenzialità del writer destinato a lasciare il segno nel linguaggio visivo del XX secolo. Il testo è del tutto assente, ma le trenta litografie in bianco e nero parlano con chiarezza dei temi cari all’artista, non ultimo quello, attualissimo, degli abusi sessuali.
Banksy
Bomb Hugger – Bomb Girl, 2003
Vernice spray su cartone con tecnica a stencil – 52 x 61 cm
La bimba con le treccine teneramente abbracciata a una bomba aerea, potrebbe essere il manifesto di una mostra in cui l’ambivalenza del quotidiano viene spesso raccontata con provocatoria ironia. L’opera nasce in effetti come manifesto, fu infatti ideata da Bansky come immagine iconica per la marcia di protesta contro la guerra in Iraq tenutasi a Londra nel 2003.