Prendiamo un caffè è la performance partecipata che Daniela Beltrani propone come Open Studio per la Quinta Edizione di Rome Art Week 2020.
Il caffè è la bevanda più amata e consumata in Italia. Un tempo conosciuta come la "bevanda del diavolo" per via della sua origine musulmana, agli inizi del 1600 Clemente VIII si pronuncia a favore di essa e ne permette il consumo ai cattolici.
Ciò decreta la nascita e la diffusione della bottega del caffè, che attraverso gli anni diventa luogo non solo di aggregazione conviviale, ma anche di incontro impegnato di uomini colti, letterati, filosofi e politici.
Nel 1992 il filosofo Marc Sautet inizia una serie di incontri domenicali al Café des Phares a Parigi, per pubblicizzare il suo nuovo studio di consulenza filosofica. La popolarità degli incontri in cui venivano trattati temi filosofici, e ai quali accorreva un sempre maggior numero di partecipanti, decreta la riscoperta del caffè filosofico, in auge nella Francia del 1700.
Successivamente, nel 1995, Sautet pubblica il libro Socrate al caffè, nel quale suggerisce come la filosofia può insegnarci a capire il mondo d'oggi.
Ispirata dalla popolarità del café philo, diffusissimo in Francia ed in altre parti del mondo, ma inesistente in Italia, Daniela proporrà agli avventori del bar di instaurare una discussione sulle grandi domande della vita, in cambio di un espresso. In italiano o inglese.
Per ottemperare alle vigenti disposizioni anti Covid-19, gli incontri saranno limitati ad una persona per volta, per 10 minuti, ad un metro di distanza e con mascherina (ad eccezione del momento della consumazione del caffè).
Daniela ringrazia Marco e Nando del Caffè ai Banchi Vecchi.