CAMERA OBSCURA
Mi sono avvicinato allo studio della camera oscura nel 2011, quando ho partecipato alla realizzazione di un'opera fotografica per il progetto ‘Prima che sia notte’ dell’artista Giorgio Andreotta Calò al Maxxi di Roma.
Il leit-motiv che ha sempre guidato la mia ricerca artistica è tuttavia costante e si può ritrovare nel rapporto tra luci e ombre all’interno di un immaginario costruito dalle esperienze, dagli studi e dalla ricerca di una realtà altra.
Per questo, durante il periodo di quarantena imposto dal Covid-19, costretto fra le mura domestiche insieme alla mia compagna, ho voluto tentare una summa di tutta la mia sperimentazione recente, costruendo una camera oscura nella quale poter entrare e allestire dei set.
Il mondo in quei mesi sperimentava nuove paure e ansie e anche per questo le immagini qui proposte rimandano a realtà cupe, a personaggi grotteschi e sofferenti. Inoltre, mi sembrava che un contesto così particolare imponesse un nuovo stile, anche dal punto di vista concettuale, e ho scelto di produrre opere uniche, ovvero negativi realizzati su carta ai sali d’argento.
All’interno di queste rappresentazioni ho voluto raccontare anche la realtà intima che stavo vivendo insieme alla mia compagna usandola come modella, attrice e musa. Le immagini, quindi, sono una rappresentazione allegorica del presente attraverso continui rimandi alla storia dell’arte, ai miti greci e alle mie ultime ricerche sull’inconscio e gli archetipi femminili.