Giardino immaginato

Opere e installazioni di Serena Galluzzi, Maurizio Perissinotto, Gabriella Pitarresi

"Il Giardino immaginato" è il progetto di formazione avanzata per illustratori che si terrà dal 18 al 20 ottobre 2024 nel Giardino d'Inverno del Volpicelli in collaborazione con la Scuola Internazionale di Sarmede (Treviso) - Fondazione S. Zavrel - a cura del docente Jésus Cisneros (di cui l'immagine di copertina).

Serena Galluzzi con "ABSOLUTA. Ophélie ou La folie des sentiments"

Al centro del progetto una sola figura femminile, Ofelia, e il suo dissolversi nell'elemento acqua.La prima opera "Opphelie ou La folie des sentiments è una tela 70x100 cm posizionata nel Giardino d'Inverno e "Absoluta" è una lastra di plexiglas che verrà installata in esterno sopra un laghetto.

Maurizio Perissinotto con "Semi con Segno" e "Oggetti smarriti"

Se mi consegno
Un seme di quercia crescendo non potrà che compiersi in un albero, avendone già al suo interno il disegno completo. Il viaggio di un seme è come il nostro personale viaggio nella vita, contiene infinite possibilità di manifestazione, tuttavia il suo movimento ci apre numerose direzioni, varianti e possibilità.
 
Come il germoglio sale verso la luce con grande naturalezza ma anche con uno sforzo incredibile, anche noi siamo attratti, conservando in noi la stessa matrice, dalla medesima luce. Ogni singola cellula del nostro corpo contiene la luce di cui si compone e il suo viaggio in questo mondo sarà naturalmente quello di compiere la sua forma.
 
Tuttavia il seme non conosce Il suolo su cui il vento lo farà cadere, se la strada dove inaridire o essere calpestato o la buona terra dove vivere germogliare dando i suoi buoni frutti.
 
Un invito al senso di esplorare, con-segnando se stessi ad una scelta, che sia salvifica in questo che è per tutti un tempo dissennato. Un tempo che sembra dissipare incessantemente l’antica conoscenza, che trascura propri semi o cerca al peggio di modificarli. Questo mortifero senso di onnipotenza nutrito dall’arroganza del profitto sono l’evidente conseguenza di una profonda ignoranza. Intervenire nelle nostre vite, modificando o cancellando ogni traccia del nostro millenario patrimonio culturale e genetico è un delitto che potremmo a breve pagar caro.
 
Per questo nasce la visione di una forma, una barca luminosa, una sorta di arca nella quale vengano idealmente affidati alcuni semi per essere messi in salvo. L’idea è la cura della “consegna”. Comprendere oggi il valore profondo dei semi e dei loro codici è quanto mai indispensabile, senza cui il nostro futuro potrebbe diventare solo una folle, triste incognita.
 
Oggetti smarriti
Intrusi smarriti, smarriti spesso… vaganti
 
Gli intrusi smarriti” sono gli oggetti che inavvertitamente o intenzionalmente vengono abbandonati nei giardini, nelle stazioni, nei parchi o nei luoghi di passaggio. Tra loro spesso si trovano i cosiddetti messaggeri di addii, hanno la forma di piccole scatole da anello di fidanzamento, oppure delle vecchie scatole di metallo con biglie macchinine e foto ricordo, piccole scarpette temerarie cadute da frettolose carrozzine. Cose di chi avrebbe alla fine giurato di prendersene cura, figli di improvvise fatali distrazioni.
 
Alla lunga, tormentati dagli elementi perdono i loro colori, il loro smalto, assumendo l’aspetto di piccoli animaletti tristi che attendono il ritorno del loro proprietario.
 
Raramente ma è possibile imbattersi anche in qualche vecchio nano da giardino, un po’ sbiadito ma ancora sorridenti, Nel parco boscoso trovano la loro migliore scenografia, e dal loro piedistallo sovrintendono gli altri intrusi.  
Avviliti dagli elementi, dalla pioggia, dal sole e dal vento, stanno tutti stoicamente immobili nella speranza che qualcuno prima o poi venga a ritirarli. Cosa che accade raramente, ma qualora succedesse, un brivido sembra attraversare tutti gli altri rimasti vedendo uno di loro lasciarli per tornare a casa con il suo proprietario.
 
Ma più spesso accade che qualche estraneo passi di là, e per tenerezza o alla fine per pena, decida di prendersene cura portandoli con se.
 
Passano lunghe giornate così e sovente sono motivo di curiosità per piccoli insetti che li esplorano nonostante il loro disappunto.
 
Alcuni, i più anziani, ormai perduta la speranza decidono di lasciarsi portare dal vento, percorrendo a casaccio lo spazio vuoto attorno a loro per finire sotto una panchina o dentro ad un cespuglio.
 
Questi ultimi sono i “curiosi”, gli oggetti “erranti”, sono quelli che non si arrendono,  pensando che cambiare spesso di posto li renda così più visibili.
 
Sono “intrusi senza volerlo” ma alla fine, quando le speranze di essere trovati sono davvero finite, sfoggiano tra loro la timida ambizione di diventare almeno dei piccoli monumenti celebrativi
assumendo a questo scopo pose buffe ed improbabili.

Gaetana Gabriella Pitarresi con "Gesti Mancanti" e "Vuoto a perdere"

L'opera vuole evocare il candore dei gesti mancanti che riempiono vuoti, che sono respiri di aria nuova che avvolge e pervade. Lunga 6 metri, circonferenza 1,65 e 80 cm: Materiali: cotone, tarlatana, ferro e gomma.

 

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