I primi e gli ultimi giorni dell'umanità

FBM , Fondazione Bertugno Moulinier nell'ambito di “ Sinergie dell'attrazione” presenta : “ I primi e gli ultimi giorni dell'umanità ”. FBM apre le sue porte al pubblico con una collettiva ed un installazione multimedia di Simone Bertugno

 

Nell'ambito di " Sinergie dell'attrazione" a cura di Greta Alberta Tirloni ,una narrazione “distopica” invade gli spazi della sede di FBM. I suoi spazi accolgono il pubblico attraverso un percorso percettivo e emozionale elaborato, dove le opere di Nicola Rotiroti, Arianna Bonamore, Emiliano Coletta, Ilaria Cappellini e l'esordiente Francesco Bazzoli partecipano all'installazione di Simone Bertugno, immersiva, avvolgente e partecipativa, tra sound art, light art e scultura. La sede di FBM in tutti i suoi spazi, lo spazio espositivo “ sistema limbico” e l'atelier dell'artista sono trasformati in un unico dispositivo sensoriale che propone all'osservatore inattese prospettive e sorprese continue. Il titolo definisce un percorso ed il percorso nella sua interezza si sviluppa partendo da un inizio, i primi giorni e una fine o una pre fine, gli ultimi giorni,”dell'umanità” cercando di definire un paradosso gnoseologico: abbiamo come umanità ricostruito attraverso la storia e la ricerca i nostri primi giorni, ma di fatto stiamo ancora cercando e i nostri ultimi giorni non ci sono noti perché ancora in divenire.  Mutuando da Karl Krauss parte del titolo, dal suo monumentale “ gli ultimi giorni dell'umanità” la narrazione si svolge di fatto in un unica grande installazione dove il nostro tempo e i tempi passati e “futuri” si confondono in un unicum sorprendente, tra evocazione delle scienze naturali, catastrofi passate e future, distopiche associazioni, memoria passata e future visioni. Il nostro tempo sembra andare verso una progressiva disumanizzazione preconizzata da Krauss nel suo tempo e poi attuata dai conflitti mondiali del secolo scorso e l'occidente assieme al mondo intero sembra andare attualmente verso una deriva lontana dalle dichiarazioni post belliche sui diritti umani e di un epoca di pace duratura. L'incanto sembra essere finito e le tante narrazioni distopiche del cinema o delle serie tv, ci descrivono assurdi futuri possibili. L'arte è il presente, nella fruizione è esperienza individuale e collettiva, partecipata, certamente non da e non può dare risposte ma indicare spiragli di luce nel limite del nostro esistere, tra l'inizio e la fine, rimettendo al centro l'umanità e la sua forza creatrice, il resto è inconoscibile, ipotizzabile, ma certamente è anche parte fondamentale della ricerca artistica. “ I primi e gli ultimi giorni dell'umanità ” si muove in questo paradosso, tra l'inizio e la fine che non ci è dato sapere.  A cura di FBM

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