NYC 1979: FRANCO MARINAI CHASING SAMO© BEFORE THE STORM

La Galleria 291 EST/INC porta sulla scena romana la street photography di una stagione culturale irripetibile, che rivive attraverso le photogravures in mostra per NYC 1979: FRANCO MARINAI CHASING SAMO© BEFORE THE STORM

La street photography di Franco Marinai (Castello-Firenze, 19…) prende forma nella New York di fine anni Settanta: una fucina culturale che, a preludio degli anni Ottanta, vide accendersi i riflettori sull’eclettica vita notturna della città, tra il degrado di fatiscenti palazzi e la scena artistica dell’East Village. Qui l’arte prosperava quale dimensione vitale della sua cultura alternativa e di una nuova generazione in cui si rifletteva il divismo mondano di Andy Warhol e della sua Factory. Fu un’era straordinaria, animata da un’euforica frenesia e da un’inedita libertà espressiva: un luogo ed un tempo in cui la strada, spazio di dicotomiche giustapposizioni multiculturali, catalizzò la disarmante simultaneità e le dilaganti stratificazioni di senso di un fenomeno di costume, ben presto intercettato dal sistema dell’arte.

Un’eco ripercorsa da Marinai sulle tracce di SAMO©️, il writer di Downtown e Harlem, prima della consacrazione come artista. Impostosi alla scena contemporanea affianco a Keith Haring, la leggenda di Jean-Michel Basquiat (1960-1988) qui si alimenta in scorci urbani del 1979, dove i loro vissuti si sono idealmente intessuti fin dall’anno precedente, quando nel 1978 Marinai, giovane studente di Scienze Politiche, approdava nella caotica metropoli americana catapultato dalla natia Firenze, proprio mentre all’attenzione dei newyorkesi e di chiunque attraversasse la città si imponeva l’espressione urbana di SAMO©️, pseudonimo di un giovanissimo Basquiat, allora studente della City-as-School, che per auto-identificarsi ricorreva al simbolo del copyright.

Edifici abbandonati, serrande e anche l’insegna della National Bank of North America siglate dai suoi graffiti, a testimoniarne l’autentica urgenza espressiva, in proteste sincopate eversive rispetto alla "Same Old Shit": un approccio naïf che sarebbe stato presto mutuato nell’ibridismo pittorico della sua ricerca neoespressionista degli anni Ottanta. Gesti e segni reiterati sullo sfondo della produzione di Franco Marinai, che, sceso tra le strade di New York con il suo obiettivo, ne ha immortalato ogni dettaglio. Un’importante testimonianza che riporta in auge un anno cruciale per il Graffitismo americano, prima che -nel 1980- fosse eletto a forma d’arte da “galleria”. Trasposta dalla scena newyorkese a quella romana, nel suo sguardo retroattivo questa serie di scatti in bianco e nero elude l’aspetto puramente formale del Graffitismo, cogliendone la rara essenza documentativa.

Ecco che dai negativi su pellicola di Franco Marinai nasce il progetto espositivo NYC 1979: FRANCO MARINAI CHASING SAMO©️ BEFORE THE STORM, che alla Galleria 291 EST offre il racconto visivo di un’epoca irripetibile. Un immaginario eternato “prima della tempesta” -come enunciato dal titolo- ovvero nel momento immediatamente precedente al suo stesso epilogo: prima della gentrificazione; prima della piaga sociale dell’Aids; prima che il genio multiforme e sregolato, istituzionalizzato dal mercato, giunga a diventare mainstream; prima che lo stesso Basquiat, di lì a pochi anni, scompaia per sempre, ascendendo all’Olimpo dell’arte. Una dimensione delineata, o meglio, solo sfiorata, attestando l’iperbolica fibra morale di un sistema che “non collezionava opere, ma comprava individui”, come dichiarava il poeta e critico Rene Ricard nel 1981.

Archiviati e ora riscoperti, tali negativi trovano nuova linfa rigenerativa in diverse stampe calcografiche e nelle dodici matrici in rame che evidenziano in mostra il ricorso al processo della photogravure. A corredo di NYC 1979: FRANCO MARINAI CHASING SAMO©️ BEFORE THE STORM, gli spazi della Galleria 291 INC ospiteranno un focus di natura editoriale sulla realtà indipendente del Two Cents Press e della rivista MAH!, quali progetti collaterali di Franco Marinai. E proprio l’edizione #30 di MAH!, ha, infatti, già visto pubblicare questi scatti, contemplati dalla curatela di Ulrich Blanché in Illegal. Street art graffiti.

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