La Black Liquid Art inaugura la sua sede di Roma con una mostra dedicata all'artista Esther Mahlangu, una delle più iconiche rappresentanti dell'arte contemporanea africana. Questo evento offre l'opportunità di entrare in contatto con l'opera di una delle voci più potenti dell'arte sudafricana, capace di fondere la tradizione Ndebele con la modernità, portando il suo messaggio culturale oltre i confini del tempo e dello spazio.
Esther Mahlangu, pittrice nota a livello internazionale, ha partecipato ad alcune delle esposizioni più significative della scena artistica globale, da Magiciens de la Terre ad Africa Remix, ed è presente nelle più importanti istituzioni, musei e collezioni private del mondo. Le sue opere sono profondamente apprezzate non solo a livello internazionale, ma anche nel suo paese d'origine, il Sudafrica, dove è una figura di riferimento. Partendo dal suo villaggio natale, Mapoch, Esther ha viaggiato per far conoscere la tradizione pittorica Ndebele, portando con sé la cultura del suo popolo e diffondendola nel mondo.
Come da tradizione, Esther Mahlangu ha iniziato a dipingere sin da giovanissima, sotto la guida della nonna e della madre. I dipinti Ndebele erano originariamente destinati a decorare le case e venivano rinnovati in occasione dei riti di passaggio degli uomini all'età adulta. Questa tradizione pittorica era esclusivamente affidata alle donne, un profondo segno del legame tra arte e cultura nella comunità Ndebele. Oggi, però, Esther Mahlangu ha ampliato questa pratica, insegnando l'arte Ndebele anche ai ragazzi della tribù. Come ha affermato durante un'intervista con Antonella Pisilli, il suo obiettivo è preservare e diffondere la cultura della sua comunità, creando un piccolo esercito di artisti in grado di decorare ogni luogo nel mondo con lo stile Ndebele.
I dipinti Ndebele si caratterizzano per la presenza di moduli geometrici formali, con un uso predominante della forma triangolare, una simmetria rigorosa, colori vivaci e tratti neri netti su fondo bianco. Questo linguaggio visivo, che può sembrare spontaneo e intuitivo, rappresenta invece un'elaborata fenomenologia della forma. Nell'arte di Esther Mahlangu, l'astrazione prende il sopravvento sul figurativo, portando il suo lavoro verso una dimensione universale vicina ai concetti puri dell'astrazione, come quelli cari ai suprematisti. La sensibilità delle forme diventa, in questo contesto, l'essenza stessa dell'arte.
Esther Mahlangu ha avuto la capacità di adattare queste geometrie tradizionali su supporti moderni e non convenzionali: dalle tele alle automobili, dagli aerei agli oggetti di design. Nel 1991, ha creato la prima “African Art Car”, decorando una BMW 525i con i tipici motivi Ndebele, un evento che ha segnato la sua ascesa sulla scena internazionale. Successivamente, nel 1997, ha decorato le code degli aerei della British Airways, e nel 2007 ha collaborato con Fiat per dipingere la nuova Fiat 500 in occasione della mostra *Why Africa?* a Torino.
L'artista ha inoltre collaborato con marchi di moda e design: nel 2021 ha lavorato con un brand svedese per creare un’edizione limitata di sneaker chiamate Eytys e nel 2022 ha partecipato a una campagna promossa dal cantante John Legend, decorando una bottiglia in edizione speciale di Belvedere Vodka. I profitti di quest'ultima iniziativa sono stati devoluti al Global Fund per la lotta contro HIV/AIDS, malaria e tubercolosi.
Nel 2023, Esther è tornata a collaborare con BMW, realizzando gli interni della BMW Serie 7, presentata alla Frieze Art Fair di Londra, con il ricavato destinato alla beneficenza.
Tra le partecipazioni più recenti, Esther Mahlangu ha esposto le sue opere alla *Biennale di Venezia* del 2024, prendendo parte a un progetto speciale dedicato all'arte indigena e al suo ruolo nel mondo contemporaneo. Nel 2023 è stata protagonista della mostra Africa Now presso il Museo d'Arte Moderna di New York (MoMA), dove è stata celebrata come una delle artiste africane più influenti della scena artistica globale. Nel 2024 è stata al centro di una grande retrospettiva presso il Zeitz MOCAA di Città del Capo, un tributo alla sua lunga carriera e al suo impatto nel mondo dell'arte contemporanea.
La mostra è accompagnata da un video con un'intervista all'artista, realizzata da Antonella Pisilli, offrendo un'intima visione del lavoro e della vita di questa straordinaria ambasciatrice dell'arte Ndebele.