In questa seconda occasione il design della “casa base” l’accostamento delle opere nei vari ambienti non è casuale ma rinnova il gioco dello sguardo di chi vive l’ambiente.
Nella “sala riunioni” le atmosfere astratte di Alicia Maso nate dalle sue ricerche sulla natura che evocano paesaggi intimi legati al vivere quotidiano all'essere abitante nel suo mondo reale ma spesso ricordato dall'onirico, scoprendo mondi affascinanti e sorprendenti. Nella zona “Living” le irreali ma consapevoli presenze umane di Robin Clerici generano un rapporto tra l’arte e la vita, una rigenerazione dei cicli umani che formano la nostra storia e la nostra attualità. Visioni eteree le sue dove la luce forte scompone la realtà rendendola quasi irreale facendici scoprire l’invariabilità del tempo, . Nella zona “notte” l’artista Primarosa Cesarini Sforza mette in scena la contraddizione dell’immaginario, favorendo il ricordo di un mondo visivo in cui le storie dell'umanità si rincorrono tra loro. Brevi storie di vita domestica, di vita umana nel trascorrere del tempo. Fanno da collante nei vari ambienti le sculture in bronzo di Francesca Tulli che con il loro spiazzamento degli elementi materici formano un’essenza molto chiara per integrità ed equilibrio compositivo. Attraverso una composizione saggiamente disposta nello spazio ambientale ci aiutano a rivedere al meglio la nostra nozione di spazio.