La curatrice ha selezionato una serie di opere di Adami, Asdrubali, Angelini, Dorazio, Perilli, Pignatelli e Tirelli su cui applicare il concetto di entropia, una grandezza tipica della fisica che misura il “disordine” di un sistema qualsiasi, compreso l’universo. Al di là della portata di tale grandezza, la risultante finale è che ciò che viene scardinato in un apparente cháos conseguentemente si ordina in un nuovo kósmos, diverso da quello precedente.
L'entropia (dal greco antico ἐν en, "dentro", e τροπή tropé, "trasformazione") è, in meccanica statistica, una grandezza, (più in particolare una coordinata generalizzata) che viene interpretata come una misura del disordine presente in un sistema fisico qualsiasi, incluso, come caso limite, l’universo.
Si può dire, in forma non rigorosa ma esplicativa, che quando un sistema passa da uno stato di equilibrio ordinato a uno disordinato la sua entropia aumenta; questo fatto fornisce indicazioni sulla direzione in cui evolve spontaneamente un sistema. Con un’accezione empirica possiamo ritrovare, senza fatica, il concetto di entropia declinato nelle opere di Valerio Adami, Marco Angelini, Gianni Asdrubali, Piero Dorazio, Achille Perilli, Luca Pignatelli, Marco Tirelli: ciò che viene scardinato in un apparente cháos conseguentemente si ordina in un nuovo kósmos, diverso da quello precedente.
Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci