“Verticalia” è un progetto espositivo che coinvolge giovani artisti esordienti attivi nel territorio romano, con una attenzione particolare verso la grafica e l’illustrazione; le tavole esposte verranno stampate con Risograph, dello Studio Grafico Colordrop, una particolare tecnica di stampa, versatile e perfetta per la creazione di stampe artistiche, che si avvale dell’utilizzo di una speciale stampante serigrafica in cui però in un’unica macchina si ha la matrice e l’inchiostrazione del foglio. Questo fa si che ogni tavola sia unica, che in ognuna ci sia un segno, un frammento di casualità che rende ancora più di valore il risultato finale. Si ribalta in tal modo l’idea di difetto, di imprecisione, che da valore negativo assume un valore positivo, inteso come unicità dell’opera. L’esposizione prende forma in simbiosi con lo spazio che la accoglie, nel nome sta anche il concetto che ne guida la nascita e lo sviluppo.
Si parte proprio dall’idea di ascensione, vedere le vicissitudini di ogni giorno come parte di un percorso verso la completa libertà da ogni stereotipo, da ogni costrizione inculcata da modelli comportamentali che non ci appartengono e che pertanto inquinano l’essenza di quello che siamo. Immaginiamo per un momento proprio questo processo, si parte dalla fase scura, quella legata alla non consapevolezza di ciò che siamo, quella dunque in cui viviamo senza sapere bene cosa vogliamo, le regole sociali fanno tutto, decidono cosa deve piacerci e chi amare o odiare; questo è lo stato melmoso in cui la parte creativa e libera dell’essere umano viene totalmente imbrigliata e controllata, è dentro una sabbia mobile che lascia sopravvivere ma non pienamente vivere. In questa fase ogni artista è chiamato a esprimere nella propria cifra stilistica e iconografica quello che intende e immagina come costrizione, regola cieca, abisso in cui l’animo si trova.
Da questo stadio passiamo a quello intermedio, la fase grigia. Qui concettualmente si comincia a sentire la presa di coscienza, il risveglio dell’animo dal torpore causato dal seguire pedissequamente una strada stabilita. Quello che siamo realmente comincia a scalpitare sotto il cumulo di macerie imposte da famiglia, società, morale, da tutto ciò che imbriglia ogni carica creativa, l’Eros, la spinta verso la vita diventa un istinto da seguire. Anche qui ogni artista avrà il compito di dare forma a un concetto interpretabile in vari modi, ogni tavola diventa una analisi del fenomeno. Il segno grafico sarà importante perché darà piena comprensibilità a un atteggiamento che cambia, dalla cecità totale alla speranza di una visione più netta.
L’ultimo stadio è la fase chiara. In essa l’animo oppresso è totalmente scevro da qualsiasi condizionamento. “Siamo ciò che siamo” potrebbe essere una frase in grado di riassumere il concetto. Qui non ci sono costrizioni, il nostro vero io può esprimersi liberamente, le regole sono state infrante tutte, la morale lascia spazio alla completa libertà mentale, sessuale, creativa, la presa di coscienza è compiuta. Questa fase rappresenta in definitiva l’ultimo tassello dell’ascensione verticale da cui l’esposizione prende il nome. Qui gli artisti sperimenteranno la prima libertà espressiva, graficamente, con colori e forme faranno emergere quello che sono realmente, mettendo a nudo la loro creatività e interpretando il concetto che sta alla base come meglio credono.
L’idea di verticalità e di ascensione rispecchia pienamente la location. RioneRoma, in Via dell’Arco di Parma, è uno spazio espositivo che si sviluppa in verticale, su tre livelli, in cui la fase scura corrisponde con il pianterreno, la fase grigia con il primo piano e la fase chiara con l’ultimo piano. L’allestimento rispecchierà l’idea di ascensione e verranno sfruttati anche spazi di passaggio come le scale, e il cortile interno che fa da anticamera alla prima sala, soprattutto durante il vernissage. L’apertura della mostra è infatti pensata con l’ausilio di musica ambient in diffusione partendo dal cortile fino all’ultimo piano.
Rachele Azzarone - cresciuta a pane e Miyazaki, illustratrice con una forte vena introspettiva, affronta argomenti disparati con un approccio intimista e a tratti ironico. Ha collaborato a Winx, con lo studio Graphilm e ad altra progetti dell’agenzia Red Whale. Nel 2017 fonda, insieme a amici e compagni di studi, il collettivo BlackBoard Autoproduzioni.
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Alessio Villotti - graphic designer e illustratore dalle mille sfaccettature, appassionato di musica e di arte. Si fa strada nella digital illustration e nel collagism, ispirandosi a figure contemporanee come Malika Favre, Olimpia Zagnoli, Franz Samsa e Nazario Graziano. Si appassiona in particolare al mondo dell’editoria (Armando Curcio, D Editore) e della musica (con i principali artisti del panorama rap italiano come Lazza, Capoplaza, Sick Luke e Canesecco) attraverso cui può liberamente esprimersi e respirare la libertà espressiva che tanto desidera.
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Gabriele Rollo - Gulp3D - graphic designer e modellatore 3D. Attraverso il suo laboratorio riesce a incanalare al sua creatività in progetti che riflettono sull’uso quotidiano dell’arte contemporanea. Reduce dalla partecipazione all’esposizione diffusa e partecipata “Io dico” che si snoda lungo Via dei Coronari, patrocinata dal Comune di Roma, nell’ambito di RomaRama.
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Silvia Spadaro - Colordrop - graphic designer con la passione della fotografia, predilige un approccio all’arte pragmatico e pop, che poi esprime attraverso immagini nitide e di impatto. Specializzata nella creazione di stampe artistiche con tecnica Risograph, utilizza i colori per creare sfumature difficilmente realizzabili altrimenti. Anche lei ha concluso da poco la partecipazione all’esposizione di arte diffusa e partecipata “Io dico” che si snoda lungo Via dei Coronari, patrocinata dal Comune di Roma, nell’ambito di RomaRama.
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Musica di Mario Cianca - "Murano"
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