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LAZZARO_Art Doesn't Sleep. DURANTE IL LOCKDOWN L’ARTE NON HA DORMITOPresentazione del progetto ideato da Laura Mega, a cura di Claudia Pecoraro
In questi mesi di sospensione forzata – tra marzo e maggio 2020 – che tutti ricorderemo per sempre, tra il vuoto e il richiamo della vita all’ennesima potenza, tra la solitudine e l’iperconnessione tentacolare, gli artisti non hanno smesso di produrre. Hanno guardato dentro e fuori da sé, hanno documentato, interpretato. Sono diventati altro e sono rimasti sé stessi.In questo breve tempo storico in cui il mondo è stato irrimediabilmente ridisegnato, importante è la visione di chi il mondo lo ridisegna per mestiere e vocazione.Era il 17 maggio quando, alle 10.30 di sera, il progetto LAZZARO_Art doesn't sleep ha illuminato per la prima volta le città di Roma, New York e altre ancora proiettando a sorpresa una mostra collettiva internazionale.Mentre musei e gallerie erano costretti a mantenere le porte chiuse, l’arte, sveglia e vigile, si è mostrata nelle città. Strade, piazze, cortili, giardini, monumenti... gli spazi pubblici costretti al silenzio, sono stati colorati dalla proiezione delle opere di artisti che avevano trascorso il lockdown a Roma e a New York ma non avevano di certo fermato la propria creatività.Cittadini comuni, persone non legate necessariamente al mondo dell’arte, hanno risposto numerosissimi alla chiamata a rivolgere i propri proiettori fuori dalle finestre di casa per diffondere arte a beneficio del vicinato.Il successo della prima edizione è stato tale per cui, a stretto giro, ne è seguita una seconda, LAZZARO_Art doesn't sleep Worldwide, culminata nella serata del 23 luglio, che ha coinvolto 60 artisti internazionali, questa volta provenienti non solo da Roma e New York, ma anche da Bangkok, Istanbul, Riga, Milano, Londra, Lima e Città del Messico, città che hanno visto la proiezione della mostra LAZZARO all’ora X delle 22.30 locali.
Laura Mega e Claudia Pecoraro