Sono nato ad Avellino nel 1986. La passione per la pittura è nata fin da subito anche grazie a mia madre che ha saputo motivarmi. Nel 2005 mi sono trasferito a Roma per seguire il corso di pittura tenuto da Giuseppe Modica all’accademia di belle arti. Durante gli studi i miei interessi si focalizzavano sempre più sull’aspetto figurativo, andando ad indagare la realtà. Nel 2011, dopo l’accademia, ho lavorato ad una lunga serie di opere che partendo da scenari urbani trascendevano la realtà dando luogo a misteriose strutture architettoniche. Nel 2015 sono nati i primi lavori sull’interpretazione di opere dei grandi maestri del passato (ad esempio l’ultima cena di Leonardo, l’annunciazione di beato angelico o lo studiolo di Antonello da Messina), svuotate da ogni elemento da me ritenuto superfluo compresa la figura umana: l’architettura diventa soggetto. Oggi, dopo infinite sperimentazioni, la ricerca si è concentrata sull’aspetto intrinseco della pittura; a prescindere dal soggetto, la mia fonte di ispirazione è la realtà visibile. Il tempo, la caducità delle cose, la storia sepolta sotto sedimenti di materia, sono punti di riflessione che mi hanno sempre suscitato interesse. Del tutto analogo risulta essere il mio modo di fare pittura che va a cercare un’immagine attraverso stratificazioni di colore, e allo stesso tempo a scavare in esse facendo trasparire le tracce sottostanti. Oggi vivo e lavoro a Roma.
Francesco Campese
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