Daniele Clementucci nasce a Roma il 25 Luglio del 1989. Fin da bambino mostra una naturale attitudine verso tutte le discipline artistiche, da quella figurativa a quella plastica. Spinto dalla passione per il disegno si iscrive al Liceo Artistico "Ripetta" sotto la guida di artisti come Roberto Almagno e Cesare Tacchi. Proprio in questi anni di formazione sviluppa un forte interesse per il disegno anatomico, interesse che sfocerà nella piena coscienza della sua vera passione: l'iperrealismo. Il rapporto e la collaborazione con svariati artisti contemporanei che lo premiano e lo incoraggiano, porta il giovane artista ad approfondire giorno dopo giorno questa complessa tecnica. l' amore per l'arte passata e contemporanea lo porterà a studiare giorno dopo giorno nuove tecniche e soggetti.
“La grande pittura del passato privilegiava volti, gruppi, paesaggi, ma la sua grandezza era, credo, nei volti – nel renderci vicini e comprensibili i caratteri, le personalità. Poi è venuta la fotografia, che nella rappresentazione del reale ha sostituito la pittura. Sono venuti i primi piani del cinema, i volti divisi in veri e in truccati, secondo un’idea del bello flaccida e standardizzata. Ora si torna al disegno, all’illustrazione, proprio per mostrare ciò che la pittura ha tradito e di cui la fotografia ha abusato sminuendone peso e valore. Di questo campo necessario e affascinante delle arti visive – le facce, ciò che esse dicono o che nascondono – si accorge di nuovo il disegno, e di questo, con il vigore e l’energia di un nuovo che preme e di un antico che torna, Daniele Clementucci si fa esploratore, pioniere. “
Goffredo Fofi
"Henri Cartier-Bresson ha detto che la fotografia è un'azione immediata, il disegno una meditazione. Dalle parole di un grande maestro voglio partire per descrivere la capacità artistica che Daniele Clementucci ha nel riuscire a trasferire in soggettive interpretazioni ciò che l'immediatezza di uno scatto ha immortalato, utilizzando semplicemente una matita, una gomma per cancellare e le sue mani. Mani che forse neanche lui pensava potessero scorrere così veloci su un foglio e, guidate da una grande passione, gli consentissero di rivivere grandi momenti di storia nell'istante in cui cercano di disegnare l'anima e il cuore attraverso lo sguardo di persone che molto hanno da dire. Altre volte le opere di Daniele trasferiscono semplicemente la gioia di un ragazzo che pensa di essere riuscito ad esprimere la bellezza nelle sue mille accezioni."
Maria Cristina Leggiero