Tecnoantropomorfismi

automi, androidi, cyborg e altre configurazioni del rapporto uomo-macchina

Neil Harbisson, la prima identità cyborg riconosciuta (2012)

Neil Harbisson, la prima identità cyborg riconosciuta (2012)


Attraverso un lavoro di ricostruzione iconografica e storiografica Michele Di Stasi (Les Cahiers Européens de l'Imaginaire, Gruppo di Ricerca MEM) ricostruirà il rapporto tra uomo e macchina, sia per quello che riguarda l'aspetto estetico (antropomorfismi) sia per quello che riguarda l'aspetto sociale (nuclei mitologici) della storia delle configurazioni macchiniche.

Tra le configurazioni analizzate vi saranno: l'automa; la bambola, il manichino e il feticcio; i robot e gli androidi; il cyborg.

Tra gli autori e gli artisti a cui farà riferimento vi sono Walter Benjamin, Roger Caillois, Massimo Canevacci Ribeiro, Hans Bellmer, Fritz Lang, Karel Capek, i Kraftwerk, Donna Haraway, Philip K. Dick, Neil Harbisson, Georges Bataille, Gilles Deleuze & Félix Guattari, Antonin Artaud, Jean Baudrillard, Marshall McLuhan, Guy Debord, Rosi Braidotti, Robert Pepperell.

La riflessione, attraverso la sociologia con le immagini, mira a ricostruire alcuni nuclei mitologici legati a questo rapporto dialogico inesauribile, come la relazione con il sacro, con il femminile, con la morte, con il falso e la falsificazione, con la magia e l'incomprensibilità, con l'altro da sé e l'inorganico.