La filosofia Buccia (di Banana)

Nella buccia la testimonianza della presenza umana

Perché la buccia di banana?

Ideatrice della “banana peel concept”, Sara Zanin individua nella buccia la testimonianza della presenza umana e spoglia la banana dalla sua visione effimera associata al membro maschile per esaltare ciò che resta, un involucro che svela la parte “bestiale” dell’essere umano che arriva fino all’erotica.

Ciò che resta di una banana non è solo uno “scarto”, un rifiuto nato dalla performance consumata e subito dimenticata, la buccia è un grido di allarme, il tentativo di conservare la propria “bestialità” di essere umano, che ci rende più complessi, in grado di attivare i sensi e di percepire il mondo attraverso essi. La buccia di banana è la presenza dell'essere nella città, è la traccia che racconta storie di tutti i giorni, incontri, scoperte, abbandoni e sopravvivenza.

La banana, da sempre usata come metafora dell’ organo sessuale maschile, è la mera esaltazione dell’esplicito che toglie il desiderio dell’altro e lascia il posto al comfort dell’uguale, sacrificando la ricerca della relazione e l’alterità come desiderio.

La buccia di banana è la testimonianza della performance consumata e subito dimenticata, la buccia è l’eros! Trasforma la visione da “allusione di” ad “allusione a” attraverso l’essenza del suo frutto. La sua raffigurazione nutre l’immaginazione, ormai dimenticata, che è l’unica strada che ci conduce all’erotismo come espressione del corpo, esaltazione del desiderio, fonte di tormento e passione generata dalla fantasia che si nutre di ciò che “non è ancora”.La buccia è ciò che accoglieva la banana, ma distesa, aperta, sdraiata in un angolo di strada, rappresenta i tratti di tutti noi che almeno una volta nella vita ci siamo sentiti buccia.L’ erotica è la riappropriazione della parte istintiva che ci fa sentire vivi anche solo immaginando ciò che non è esplicito nell’epoca narcisistica dove tutto è performance di se stessi. Così, la Buccia diviene un messaggio di riscatto dell’erotismo in una contemporaneità costantemente più superficiale, materialista, lontana dalla Bellezza come forma e contenuto.Attraverso l’arte arriva la spinta di andare oltre il “qui ed ora”, di accettare l’erotismo per come viene percepito e di farne un ponte che ci collega l’individuo, alla sua vita, alla sua unicità, alla sua fragilità.

 

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