Costellazione

Mostra di Antonio Capaccio in collaborazione con il musicista Antonio Pappalardo

Capaccio coopera con Sala 1 dal 1984, condividendo, tra l'altro, un comune e precipuo interesse per la musica, che diviene così anche una componente essenziale di questa mostra, grazie alla collaborazione con il compositore Simone Pappalardo, attraverso l'installazione 'Coltivazione di psicofonie spettrali', nella quale arte visiva e musica si fondono. Capaccio e Pappalardo hanno, da molti anni, un lungo percorso di progetti comuni.

La mostra, dal 4 aprile in galleria, presenta una concisa e sintetica selezione di opere scelte dall'artista nell'arco di oltre quarant'anni di lavoro, iniziando dalla metà degli anni Settanta del secolo scorso fino ad ora.

Proprio a partire dalla metà degli anni Settanta, l'opera di Capaccio si è costantemente sviluppata seguendo un itinerario complesso, spesso scandito da grandi cicli tematici, come quelli dei 'Panneggi', dei 'Cieli', dei 'Ghirigori', delle 'Grottesche'. Il suo lavoro intreccia tematiche e contenuti artistici, musicali, letterari, poetici, su un pensiero che ha per centro le dinamiche dell'astrazione, l'arte come orizzonte speculativo e filosofico, la ricerca della maestria attraverso la disciplina essenziale delle cose semplici.

La scelta dei lavori presenti in mostra è stata compiuta con una particolare attenzione alla variazione di alcuni elementi ricorrenti nell'opera di Capaccio. Una mostra da vedere quasi di profilo, attraverso prospettive multiple, connessioni da scoprire, partendo dall'oggi e ripercorrendo, a ritroso, in forma propositiva e creativa, una strada forse diversa, inedita.

Sono esposti: 'Fuga in Egitto, particolari', china su carta, 2022 (tre lavori tratti dall'ultimo importante ciclo pittorico di Capaccio); 'Cielo', acrilico su tela gobba, 1988; 'Grottesca', acrilico su tela gobba, 1981; 'Radice', tecnica mista, 1973-74.

Inoltre viene riproposta, in una nuova versione, l'installazione visivo-musicale 'Coltivazione di psicofonie spettrali', 2015-2023, realizzata da Capaccio insieme al compositore Simone Pappalardo, legata poeticamente all'idea di poter carpire e dare forma e visibilità a voci e richiami ultramondani.

Un catalogo digitale sarà edito da Sala 1.                                                        

Biografie

Antonio Capaccio (Civitavecchia, 1956) vive e lavora a Roma. Ha studiato storia dell'arte, storia della musica, filosofia, letteratura e linguistica all'Università 'La Sapienza' di Roma. Ha anche svolto studi musicali e studi accademici d'arte. E’ un artista poliedrico, il suo lavoro comprende pittura, disegno, fotografia, video, teatro. Artista, curatore, teorico, didatta, ha partecipato alla conduzione della galleria Sant’Agata de’ Goti (Roma, 1978/1979) e, dagli anni Ottanta, è stato iniziatore e teorico della tendenza di rinascita astratta dell'Astrazione Povera. Capaccio è uno dei più originali autori della generazione anni Cinquanta.

 

Simone Pappalardo ha partecipato a numerosi festival e progetti musicali in tutto il mondo. È stato artista in residence presso il Mattatoio di Roma e presso il Goethe Institut di Berlino, ha vinto il premio Media Art Festival award al Maxxi di Roma nel 2016 e una menzione speciale al Premio Nazionale delle Arti nel 2008. È fondatore dell’orchestra di improvvisazione Fields, membro del comitato artistico dell’Ensemble Opificio Sonoro e co-fondatore del trio Mas. Ha inoltre collaborato con artisti del teatro, della danza, delle arti plastiche e del cinema. Ha insegnato musica elettronica e informatica musicale in molti Conservatori italiani. Attualmente è docente di Composizione musicale elettroacustica presso il Conservatorio statale di Perugia e insegna Sound Design alla Rome University of fine Art (RUFA) e al Saint Louis Music College di Roma.

Organizzatori

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