Virulenze pittoriche - Il virus secondo Michele Rosa

Durante tutto il periodo del lock down Michele Rosa ha lavorato per la mostra

Notoriamente gli artisti sono  dotati di una sensibilità maggiore rispetto alle persone comuni e, probabilmente proprio grazie a questa loro peculiarità, riescono anche  ad avvertire in anticipo eventi, situazioni, accadimenti della vita che, quasi puntualmente, si verificano poi in seguito.E' questo siguramente il caso dell'artista sorano Michele ROSA che già  nel 2009, ben dieci - undici anni  in anticipo rispetto al manifestarsi del Covid 19, aveva rappresentato il concetto di virus pandemico all'interno di una serie di opere pittoriche di grande forza espressiva.  Poco prima  di iniziare questo ciclo pittorico aveva anticipato in uno scritto, che oggi ci appare a dir poco profetico, quali erano i suoi intenti. Ne  riporto qui di seguito l'incipit del testo datato  12 dicembre 2008: "E' un fatto che la vita dell'uomo sulla terra sia breve, e quanto piu passano i suoi giorni, tanto piu ciascuno percepisce la provvisorietà della  propria condizione. Avverto  l'esistenza instabile e precaria per la suscettibilità agli agenti aggressivi, invisibili ma non per questo inesitenti. Intuisco l'incombenza di un evento sconvolgente".  Cosi, a distanza di una decina d'anni da quel felice  momento creativo, si è  riproposta un'altra occasione per  ripredere in mano i pennelli e tornare nuovamente alla rappresentazione di qualcosa che purtroppo oggi, rispetto a prima , ci  riguarda da vicino.

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