Giovanni De Angelis nato Napoli, vive e lavora a Roma dal 1992.Si avvicina alla fotografia tradizionale appena adolescente e da subito sviluppa un forte interesse per la ricerca sulla percezione visiva: nel 2004, con Luceveloce, inizia uno studio che mira ad indagare le infinite potenzialità della luce ed il suo interagire con i corpi. Tra il 2005 ed il 2006, in una dimensione che oscilla tra pittura e fotografia, prosegue la sua indagine con Lucedissolve, dove figure solitarie, immobili o in movimento, attraversano con le loro ombre fasci luminosi. Lo sviluppo della sua ricerca evolve verso un crescente interesse per gli aspetti della modernità, delle società e delle metropoli giapponesi ed indiane, come dimostrano Strade con pioggia, Sui iki e Churchgate, lavori esposti in molte gallerie in cui l’interesse per la cultura orientale è colto con uno sguardo etno-antropologico. Il suo interesse per le metropoli continua poi con il progetto Contemporary Districts nelle città di Tokyo, Tel Aviv, Varsavia, e prosegue tutt’oggi ponendo i giovani ed il loro contesto al centro della ricerca, alla scoperta di distretti urbani popolati da un’umanità in continuo cambiamento.
Il lavoro di Giovanni De Angelis ricrea a volte le memorie di chi memoria non ha più, come nel caso di Sansoni Elide, progetto esposto nella collettiva ECC Ente Comunale di Consumo (2010). In uno degli ultimi progetti , WATER DROPS presentato al MACRO (Museo di Arte Contemporanea di Roma) Giovanni De Angelis affronta il tema della gemellarità da una doppia prospettiva, sociale ed antropologica, slegandosi dall’idea del semplice reportage per giungere ad approfondire i temi dell’identità, dell’unicità dell’individuo e del suo rapporto con l’altro. E’ nel progetto ICKU (I Can Kill U) che De Angelis presenta una serie di ritratti di giovani lettoni nella loro vita privata e mentre imbracciano una pistola puntandola contro l’obiettivo. “[...] Tra il volume articolato di queste fotografie di ambiente e la linea dritta che unisce lo sguardo all’obiettivo nei primi piani armati di pistola c’è tutto lo spessore di una ricerca artistica ed espressiva che in quattro netti movimenti, si concentra sull’identità (I), la libertà e il potere (CAN), la violenza come deriva dalla quotidianità (KILL) e la relazione con l’altro (You). ICkI = I CAN KILL YOU” (Costanza Paissan). E’ del 2015 l’ultimo progetto di ritratti di artisti contemporanei che si realizza in un libro ART REWIND #1 edito Maretti Editore e con un testo di Laura Cherubini presentato alla Biennale di Venezia nel 2015. ART REWIND #1 è stata una mostra personale presso il museo MACRO nel 2017. In lavorazione il nuovo ART REWIND #2 , nuova serie di artisti.
Eventi a Rome Art Week
2018
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