Paolo Bielli nasce a Roma. Da bambino disegna sempre soprattutto di notte.
Scelto da Guido Strazza, nel 1987 partecipa alla prima mostra collettiva internazionale di incisione a Biella. Il suo improbabile universo e’ circondato da un cerchio, elemento ricorrente ed esplosivo, dove i personaggi lottano per uscirne fuori; uno spazio pericoloso dove tutto nasce e si distrugge.
Verso la fine degli anni 80 e anni 90 altera immagini pubblicitarie, come copertine e riviste di moda, usando le bombolette spray per dar vita a nuove rappresentazioni, periodo chiamato “Dal bello”. Bielli non compie un atto dissacratorio, ma di cambiamento e denuncia, dipingendo sulle immagini che propongono una realtà falsificata per rivelarne un'altra più autentica e personale.
Dal 2000 si esprime in una serie di mostre e performance utilizzando il suo stesso corpo in gallerie e musei. Nel 2005 “Sapone” alla galleria Monserratoarte900 a cura di Vincenzo Mazzarella. Una performance in cui denudandosi, si avvelena cospargendosi di una enorme quantità di profumo. Pier Paolo Pancotto scrive un articolo sull’ Unità: “Quando il beauty business diventa arte”. L’artista prosegue la sua ricerca con “Polvere” e “Pelle”: video-installazione con Marco Giuseppe Schifano.
Per anni i coltelli sono stati protagonisti delle sue opere, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Pittore Killer”. E da bravo Killer fa centro. Espone in una serie di collettive da Elettronicartcaffe’ a cura di Achille Bonito Oliva. 2009 “Silenzio” al Chiostro del Bramante; nello stesso anno crea personaggi-sagomati per lo spettacolo teatrale di Vladimir Luxuria “La donna uomo”. Nel 2010 partecipa a due collettive dal titolo “Arciere” a cura di Vittorio Sgarbi e nel 2011è presente con l’Opera “Ring” alla 54° BIENNALE DI VENEZIA nel Padiglione Italia a Venezia. Al M.A.A.M nel 2014 dipinge se stesso con smalti direttamente sulle nude mattonelle nelle vesti di un pugile rosa e lottando con se stesso riflette la propria immagine lasciando un ombra violacea alle proprie spalle improvvisando una performance imitando il suo contrario. Il suo lavoro prosegue nel 2015 alla Mondrian Suite, crea e dirige una performance di gruppo “Violet-Ring”, operazione che vede una umanizzazione che trasforma la carta in pelle. 2017: Arteporto “Incontro” performance Parco Archeologico di Claudio e Traiano, Fiumicino. “Paesaggio naturale-Paesaggio artificiale” MAAAC e Torre Civica, Cisternino. “Colpevoli segni” personale a Palazzo Rospigliosi Zagarolo. “100anni di Pugilato Italiano” Museo Nazionale del Pugilato, Assisi. Pagea Arte Contemporanea Angri (SA). In settembre del 2018 alla Torre-Caetani di Todi gioca con la carta in una performance di fronte alle mura Medioevali; nell autunno e inverno seguenti al Museo Macro-Asilo si cimenta in due performance: Exit-Ring e Gold-Ring. Mentre nel 2019 Vuoto/Pieno installazione BLACKandWHITE-RING performance alla G.A.M. Di Roma, bipersonale con Susanne Kessler. Il confronto-scontro tra il pugile e l’artista é ormai la sua ricerca predominante. E’ una vita in una lotta infinita con se stesso e contro gli altri, guadagnandosi cosí la corona che sogno da sempre.In piena pandemia nell’ottobre 2020 espone al PAN di Napoli, una personale “Napoli in Ring” interpretando il virus covid-19, unendo il periodo iniziale con il concetto della box su grandi pannelli pubblicitari di profumi chiudendo il suo cerchio.Ma l’ “Incontarsto” sempre presente nei suoi lavori, si esprime in maniera parietale, rivestendo completamente la Galleria Storie-Contemporanee a cura di Anna Cochetti in pugili bianco e neri 2022.
(2024) Nella galleria AOC F58 (Bruno Lisi) espone 50 opere, sovvertendo qualunque messaggio di violenza; colpendo 7 sagome di pugili da 13 medaglie, gettando infine la corona della vittoria…. Pochi mese dopo espone alla Borghiniarte un’installazione di fantascientifiche sagome “Extramind”. Il confronto-scontro tra il pugile e l’artista é ormai la sua ricerca predominante.
E’ una vita in una lotta infinita con se stesso e contro gli altri, guadagnandosi cosí la corona che sogno da sempre.