The April Theses, In The Russian East, Ritual
La Galleria del Cembalo, in occasione del centenario della rivoluzione
d’ottobre, propone tre mostre distinte, due di Davide Monteleone e una di
Danila Tkachenko, dedicate all’anniversario
Dal 22 settembre all’11 novembre, presso la Galleria del Cembalo (Palazzo Borghese) a Roma, le
mostre The April Theses e The Russian East di Davide Monteleone, Ritual di Danila Tkachenko -
in maniera apparentemente documentali le prime due, visionario-metaforica la terza - saranno
dedicate al ricordo della “Rivoluzione d’ottobre”.
Davide Monteleone - The April Theses
Nel Marzo del 1917, Vladimir Ilyich Ulyanov (Lenin), leader del partito rivoluzionario Bolscevico
lasciò la Svizzera, dove era stato esiliato. Otto mesi dopo assunse la leadership di 160 milioni di
persone occupando 1/6 della superficie abitata del globo. Il 9 aprile 1917, con il supporto delle
autorità Tedesche, all’epoca in guerra con la Russia, tornò nel paese natio su un treno, attraverso
Germania, Svezia e Finlandia fino a raggiungere la Stazione Finlandese di San Pietroburgo il 16
aprile dove, dopo un decennio in esilio, prese in mano le redini della Rivoluzione Russa.
Un mese prima, lo Zar Nicola II era stato estromesso dal potere quando le Armate Russe si erano
unite alla rivolta dei lavoratori a Pietrogrado, la capitale russa. In un documento a punti, conosciuto
come “Le Tesi di Aprile”, Lenin chiede il rovesciamento del governo provvisorio e delinea la
strategia che, nei sette mesi successivi, porterà alla Rivoluzione d’ottobre e darà il potere ai
Bolscevichi. 100 anni dopo, Davide Monteleone ricrea la cronologia delle due settimane di vita di
Lenin prima degli eventi che hanno cambiato per sempre la Russia e il resto del mondo.
Alla ricerca del documento originale de “Le Tesi di Aprile”, Monteleone ricostruisce, e a volte ricrea,
in un viaggio fisicamente reale, il viaggio epico di Lenin, inspirato dai documenti d’archivio trovati al
R.G.A.S.P.I. (Russian State Archive of Soviet Political History) e a libri storici che includono “To
Finland Station” di Edmund Wilson e “The Sealed Train” di Michael Pearson. Il risultato finale è una
collezione di paesaggi contemporanei, fotografia forense di archivio e auto-ritratti posati che
ripercorrono un viaggio nel tempo e nello spazio. La mostra è composta da una selezione di
stampe dal libro “The April Theses” (Postcart 2017) presentata sotto forma di installazione.
Davide Monteleone - In the Russian East
Ispirato al capolavoro di Richard Avedon “In the American West” (1985) e al continuo fascino della
Transiberiana, Monteleone guarda alla Russia per interrogarsi sul futuro del paese. Emulando
Avedon nella tecnica e nei contenuti, Monteleone crea un parallelismo geografico e temporale tra
Stati Uniti e Russia in un momento storico incerto nelle relazioni tra i due paesi. Come Avedon, si
concentra sulle persone semplici, lontane dai centri del potere e, come moderni Oblomov,
disinteressati ad esso. I protagonisti dei ritratti (discendenti di cacciatori d’oro e di pellicce, figli di
sopravvissuti ai gulag, Ebrei dell’Israele Siberiana e, persino, eredi di imperi millenari come i Buriati
o i mongoli di Gengis Khan) diventano icone della Russia contemporanea.
Le mostre “The April Theses” e “In the Russian East” sono realizzate in collaborazione con la
galleria Heillandi di Lugano.
Danila Tkachenko - Ritual
Il nuovo progetto di DanilaTkachenko nasce da una riflessione sul centenario dalla Rivoluzione
Russa (1917-2017). L’autore rende tangibile e concreta la metafora di “bruciare tutto ciò che è
caro” e, letteralmente, brucia i simboli dell'era che si lascia alle spalle, creando spazio libero per un
futuro promettente.
Già gli artisti delle avanguardie all'inizio del ventesimo secolo misero in risalto e anticiparono i
drammatici cambiamenti che si venivano a creare nella struttura sociale. Da ciò, la necessità di
costruire il futuro sulla base di nuovi ideali: per raggiungere questa utopia, sembra suggerire
Tkachenko, è indispensabile bruciare, cancellare, tutto ciò che è statico, legato al mondo
precedente e che ostacola il nuovo modo di pensare.
Le strutture in fiamme sono fotografate in zone rurali, in un iconico “campo libero”, e la luce del
crepuscolo lascia a chi osserva la domanda irrisolta se si tratti del tramonto del vecchio mondo o
dell'alba della nuova era. Otto immagini sono presentate in anteprima assoluta.