SHEN SHAOMIN
This side up: FRAGILE
a cura di Giulia Abate
“Le opere d’arte classiche sono insormontabili e costituiscono la storia dell’arte. Io, in quanto artista, rispetto le opere classiche ma, nello stesso tempo, mi chiedo se svolgano ancora oggi un ruolo guida per l’arte contemporanea.”
Shen Shaomin
Mucciaccia Contemporary è lieta di annunciare la mostra personale, This side up: FRAGILE, dedicata all’artista Shen Shaomin (1956, provincia di Heilongjiang, Cina).
In occasione della mostra saranno esposte 21 opere di recente produzione, tratte dalla serie Handle with Care, in cui l’artista riproduce capolavori della storia dell’arte moderna e contemporanea ricoprendoli di un imballaggio di pluriball e scotch, anch'esso dipinto. L’allestimento della galleria con opere apparentemente impacchettate, simulerà una mostra in fase di montaggio o smontaggio con lavori artistici pronti per essere spediti verso un’altra destinazione, o al contrario appena giunti.
La mostra a cura di Giulia Abate, sarà inaugurata mercoledì 17 ottobre alle ore 18.30 e accompagnata da un catalogo trilingue edito da Carlo Cambi editore, con un’intervista inedita della curatrice all’artista.
L’idea che ha visto l’origine della serie Handle with Care deriva da una visita di Shen Shaomin in un magazzino di un museo. L’artista, alla vista dei capolavori d’arte imballati e accuratamente custoditi, ne ha percepito il senso di autorità e il loro potere di rappresentanza culturale. Da qui deriva il sentimento di venerabilità nei confronti di queste opere, considerate come i “classici” della storia dell’arte occidentale.
Infatti, la tecnica pittorica trompe l’oeil che imita il materiale protettivo del bubble wrap, tende a isolare e proteggere queste opere d’arte che tutt’oggi svolgono un ruolo di guida nell'immaginario collettivo dell'arte moderna e contemporanea.
Tra i lavori in mostra, si nota un particolare riferimento al grande artista e maggior esponente della Pop Art americana, Andy Warhol, il quale era solito lavorare sulle sue opere seguendo un processo industriale. “Andy Warhol – racconta Shen Shaomin - è uno dei miei artisti preferiti, poiché le sue opere sono una replica costante. Io riproduco il suo lavoro allo stesso modo in cui egli stesso replicava le sue opere. In questo senso, l’arte è consumo del consumismo.”
La carriera artistica di Shaomin spazia dalla realizzazione di sculture di vario genere e dimensioni, come i lavori composti da ossa di animali, che richiamano il rapporto tra l’uomo, il desiderio e l’artificialità. In tutta la sua produzione artistica è costante una forte critica al progresso e agli effetti che esso ha sul mondo: nei in lavori in resina, dove riproduce figure animali e umane addormentate, conduce l’osservatore a una riflessione tra il reale e l’immaginario, mentre nella serie Handle with Care MoMA egli tende a sovvertire le regole classiche della percezione figurativa.
Sono numerose le mostre personali dedicate a Shen Shaomin e altrettante le collettive a cui ha partecipato. Tra le sue recenti mostre personali sono da ricordare: Keep Upright (2017), presso la Klein Sun Gallery, di New York, There is no problem (2015) presso Redtory Museum of Contemporary Art, Guangzhou (Cina). Tra le collettive si ricordano: Capital@Art. International (2018), Ost-Stern, a Francoforte e Almost There (2017), Jorge B. Vargas Museum, University of the Philippines Diliman, Quezon City, nelle Filippine.
Shen Shaomin ha preso parte anche numerose fiere d’arte, tra le più recenti: Art Basel, Hong Kong: Encounters (2017), Busan Biennale, Busan, South Korea nel 2017 e nel 2015 Xinjiang Biennale, Urumqi, Cina (2014).
Nel 2012 Shaomin ha aperto il suo studio di Pechino a giovani artisti australiani con l’intento di promuovere un rapporto di scambio culturale e artistico tra la Cina e l’Australia. Shen Shaomin vive e lavora tra Sidney e Pechino.
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