Mauro Bagella | Lisa Monna - Le stagioni della memoria

installazione sonora e visiva


Tra considerazioni atmosferiche, Zodiaco e sogno, Le stagioni della memoria, l'installazione di Monna e Bagella per MESIA SPACE, utilizza una struttura in movimento, una musica appositamente composta -  realizzata con materiali concreti ed elettroacustici -  un testo e delle proiezioni, per evocare le sensazioni legate al volgere delle stagioni. Vissute come esperienze totalizzanti perdute nel tempo e consegnate alla memoria, le emozioni prodotte dalle stagioni tentano di riaffiorare nell'artificio della creazione artistica.

Da un punto di osservazione remoto e senza tempo – o forse proprio qui e ora – gli autori osservano quanto siano cambiate e quanti effetti diversi riversano su di noi.  Davvero dipende dal compiersi del giro dell'asse terrestre, che per gli studiosi avviene all'incirca ogni 25000 anni e dovrebbe capitare proprio in questo scorcio di millennio, dunque nel corso della nostra vita?  E' questo il fattore “che confonde ciò che è noto, che sconquassa i miseri calcoli del mondo, fa giochi beffardi coi mesi e scompagina il giro dello Zodiaco, creando buffe alleanze fra i suoi segni? Oppure l'alternarsi dei cicli della natura è diventato un “alterarsi” a causa dell'opera predatrice dell'uomo e dei suoi traffici? Chissà.  Ora, nello spazio di ME.SIA, eccole le stagioni della memoria. Cariche solo di ricordi di bellezza, si mostrano superbe, lontane come le divinità druidiche sorde all'eterna domanda dell'uomo, che il compositore americano Ives immaginava al centro della sua musica – qui fugacemente citata - intitolata The Unanswered Question/La domanda senza risposta.

In una luce di piena beatitudine, avvolte dalla musica, le stagioni compiono il loro  giro indifferenti a tutto,  fra i lampi corruschi della realtà che le circonda.

 L'ellisse che sotto le parvenze di fregio ornamentale inserisce nel lavoro il terzo degli elementi che lo compongono, è una sorta di oblò. Invita a una visione più “raccolta”, a un affacciarsi nel luogo segreto dove ognuno, delle stagioni, custodisce i propri ricordi.

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