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When a gallery immersed in the context of the sea, with the hulls swaying, the lights reflecting on the water's surfaces and the horizon appearing to lengthen...

“Approdi d’Arte” – un approdo sensibile tra mare, luce e visione interiore

Quando una galleria immersa nel contesto del mare, con gli scafi che ondeggiano, le luci che si riflettono sulle superfici d’acqua e l’orizzonte che appare allungarsi, ospita una collettiva di cinque voci femminili che dialogano con memoria, emozione, materia e gesto, il risultato è un’esposizione che suscita più di uno “fermo immagine”: chiede partecipazione, ascolto e tempo.
La Galleria Esse&rrE, situata nel Porto turistico di Roma — un luogo che da sé evoca transito, approdo, confine tra terra e acqua — diventa qui lo spazio ideale per un percorso espositivo dall’andamento fluido ma attento. Le tonalità luminose dell’ambiente, con la luce naturale che filtra e riverbera, offrono al visitatore momenti di sospensione visiva. L’allestimento, ben curato, rispetta le pause tra le opere, lascia respiro e crea tensioni visive — elementi necessari in una mostra collettiva che mette a confronto stili diversi.

Franca Bonaiuti propone opere in cui il segno è trattenuto e meditato, con tensioni leggere che accumulano silenzi e densità espressive.

 

Gemma Lanzi, la cui presenza è nota anche in altri contesti espositivi della zona, spesso lavora al confine tra astrazione e figura, tra traccia e dimensione lirica: qui è immaginabile che le sue opere servano da “ponte visuale” fra rispetto della materia e sperimentazione del segno. 

 

Annalisa Macchione potrà offrire un contributo centrato sull’elemento materico, sulla superficie come campo di stratificazione — un invito a perdersi nel dettaglio e riscoprire l’essenziale nel visibile.

 

Barbara Monti coniuga delicatezza e struttura: si può attendere da lei un equilibrio sottile tra composizione e gesto, con richiami al colore elaborato e all’intonazione tonale.

 

Lucia Pafundi Espone opere in cui l’equilibrio tra segno, spazio e silenzio visivo è centrale: la sua presenza contribuisce a chiudere il cerchio espositivo con una tensione interiore pacata, che si riflette nello spazio e nello spettatore.

Pur provenendo da percorsi individuali e distinti, le cinque artiste in “Approdi d’Arte” sembrano trovare un punto d’incontro ideale nella dimensione dell’attesa e della superficie mediata. Non si tratta di una mostra “tematica” in senso stretto, bensì di un dialogo in cui ogni opera è “porto” e “partenza”: incontri e risposte possibili.

 

 

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