CE QUI RESTE | photogravures by Folly

Progetto composto da opere calcografiche realizzate con la photogravure


Ce qui reste”  è un progetto espositivo composto da una serie di opere calcografiche realizzate con la photogravure, tecnica attraverso la quale Folly traspone immagini e parole annotate nei suoi quaderni.

Questo lavoro offre una ricerca interiore, fatta di “frammenti, momenti sospesi in cui il silenzio, la natura ed i suoi simboli permettono di entrare in contatto con la bellezza, di accogliere il sentire, farsi attraversare e attraversare; la narrazione di un percorso intimo volto a fare spazio e coltivare ciò che ci è stato lasciato con amore.” (N.d.A.)

Per Ce qui reste” la scelta della photogravure risponde al bisogno di elaborazione. La complessità di questa tecnica, in cui la luce e il tempo diventano parte essenziale del processo di trasmutazione dell’immagine, restituisce la sensazione dell’“opacità” della memoria, attraverso un procedimento in cui si ha la libertà di agire sulla materia, accettando e provocando imperfezioni e fragilità. Nello specifico la tecnica utilizzata nel progetto è la photopolymer gravure, pratica no-toxic che utilizza una sottile pellicola fotosensibile, attraverso la quale l’immagine viene generata da un dialogo dinamico con un materiale duttile, sensibile alla manipolazione e le cui reazioni fisiche spesso diventano soluzioni estetiche e funzionali alla finalità espressiva.

Scegliendo di incidere una pellicola invece di intagliare una lastra, come nella photogravure tradizionale, Folly afferma la volontà di evidenziare la contrapposizione tra permanenza e temporaneità, creando quella rappresentazione complessa della memoria che si costruisce su attimi “fragili”, fragilità insita nella materia stessa con cui viene prodotta la matrice di stampa.

Il percorso espositivo ha origine dalla frammentazione di un appunto scritto che genera il concatenarsi di sei gruppi di stampe calcografiche. In ognuno, nell’opera di apertura, porzioni di testo dialogano con una immagine disgregata, testimonianza dell’inesorabile della corrosione del tempo che lascia spazio al vuoto, generando un luogo per la creazione e la rigenerazione. L’intervento di monotipia a foglia d’oro riporta invece “all’alchimia della rigenerazione, alla magia di attimi che si dilatano per diventare presenza, manifestazione di consapevolezza, di attimi di luce.” (N.d.A.)

La narrazione approda infine in una serie di altre photogravures: bagliori disordinati, particelle di ricordi, di “tenerezza sospesa” in cui la natura e gli animali sembrano evocare semplicemente la forza della vita.

“Ce qui reste” è un progetto sviluppato e prodotto in collaborazione con la Galleria 291 INC., ovvero l’associato laboratorio di calcografia sostenibile della Galleria 291 Est

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