The forbidden art of the “Didgeridoo”

Martina Lupi plays the aboriginal instrument tabu for women

Martina Lupi plays the Didgeridoo with Fabio Gagliardi and Alessandro Gwis

Martina Lupi plays the Didgeridoo with Fabio Gagliardi and Alessandro Gwis


Abbiamo scelto di accompagnare il nostro vernissage con una performance di rara bellezza e significativa del nostro essere "cervelli Ribelli". In linea con il nostro "manifesto" siamo convinti che il gesto artistico per eccellenza debba rappresentare  una rottura con le regole costituite.

Martina Lupi  è l' artista che sfidando una tradizione millenaria suonerà per noi il Didgeridoo, strumento  degli aborigeni australiani. Il Didgeridoo  è uno strumento "naturale" millenario considerato sacro, usato per rituali d'iniziazione maschile e il cui uso è rigidamente interdetto alle donne. Martina Lupi sfidando il divieto patriarcale lo suona dal 2005. 

IL PROGETTO MUSICALE 

Tupa Ruja” (Tana Rossa un dialetto sardo) è il nome del progetto musicale fondato dalla cantautrice e compositrice Martina Lupi e dal polistrumentista Fabio Gagliardi, nel 2006. Nasce come duo, con l’obiettivo di fare musica tornando alle origini della musica naturale: unire melodia e ritmo, in questo caso la voce e il didgeridoo, lo strumento principale suonato da Fabio Gagliardi.

Fino al 2013 il duo si muove nel panorama della world music, partecipando a numerose rassegne nazionali e internazionali, ricevendo premi e riconoscimenti importanti. Nel 2013 il duo si arricchisce dell’esperienza del chitarrista e arrangiatore, Alessandro Chessa, con il quale pubblicano l’album “Impronte Live”, tratto dall’omonimo concerto al Teatro Sala Uno di Roma. Nel 2016 i Tupa Ruja tornano ad essere un duo, e nel gennaio del 2017 inizia la collaborazione con il pianista Alessandro Gwis (pianista di Javier Girotto e Aires Tango, Avion Travel, Samuele Bersani, ecc.) con il quale nel 2019 pubblicano il disco “In Questo Viaggio” prodotto e distribuito da Filibusta Records.

Con una nuova formazione, in quartetto, nel luglio 2022 vincono il “Premio Alberto Cesa”, sul palco del Folkest, aggiudicandosi una tournée finanziata dal Nuovo Imaie.

La loro musica si caratterizza per lo stile unico e sperimentale, poiché raccoglie elementi e sonorità di mondi culturali diversi, unendoli e creando nuove e possibili forme di dialogo tra culture e tradizioni, con alla base la creatività della sperimentazione stessa. Il viaggio sonoro avviene anche attraverso l’uso di dialetti, lingue e tecniche vocali di diverse parti del mondo.


Credits Monica Cavallarin